Ponte sullo Stretto, riparte la macchina organizzativa

Per il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, "si tratta di un intervento strategico perché permetterà alla Calabria e alla Sicilia di diventare un vero hub europeo nel Mediterraneo"

Il governo prova ad accelerare per il Ponte sullo Stretto di Messina. Il vice premier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, convoca a Porta Pia i presidenti di Calabria e Sicilia, Roberto Occhiuto e Renato Schifani, per mettere sul tavolo quel progetto che l’Italia si porta dietro ormai da oltre 20 anni. Nei giorni scorsi il segretario della Lega si era preparato all’incontro raccogliendo le riflessioni di esperti che hanno offerto il proprio contributo. Come quello del Consiglio nazionale degli ingegneri, i cui vertici assicurano massimo sostegno per concretizzare un progetto che Salvini definisce “avveniristico”. Non a caso, il vice premier ne ha parlato anche con la commissaria europea ai Trasporti, Adina Valean.

Il Ponte sullo Stretto è un intervento strategico perché permetterà alla Calabria e alla Sicilia di diventare un vero hub europeo nel Mediterraneo“, dice con convinzione Occhiuto. “Dobbiamo scommettere sul primo, quello a una campata, forse con qualche aggiornamento. L’altra ipotesi, quella a tre campate, ci porterebbe via almeno 10 anni e non abbiamo tempo da perdere“. Ma comunque per il governatore “c’è un governo che vuole farlo, due presidenti di Regione che vogliono farlo, credo che questa sia la volta buona“.

Di sicuro l’opera è una “priorità per governo e regioni“, sottolineano i protagonisti dell’incontro di oggi al Mit. Nel quale è emerso che la sua realizzazione avrà ricadute positive per tutta Europa e servirà per incentivare il miglioramento generale delle infrastrutture come già successo, in passato, con l’Autostrada del Sole. Per questo il vertice tra Salvini, Occhiuto e Schifani, oltre a per fare il punto della situazione, è servito per riannodare i fili della questione, anche in relazione a tutte le opere commissariate in Calabria e in Sicilia, su cui comunque c’è stato un approfondimento tecnico. Inoltre, al più presto ci sarà un incontro istituzionale con Rfi, che ha avuto l’incarico dal precedente esecutivo di organizzare un ulteriore studio di fattibilità.

Io presiedo il governo di una regione che ha al suo interno il primo porto d’Italia, Gioia Tauro, quindi ho sotto gli occhi quanto sia importante il Mediterraneo. Un’infrastruttura strategica che rappresenta il modo per fare della Calabria e della Sicilia l’Hub dell’Europa nel Mediterraneo“, aggiunge Occhiuto. Annunciando che chiederà al ministro Salvini “di aprire un tavolo sul più generale problema dell’infrastrutturazione“, perché “abbiamo strade che meritano di essere finanziate e la necessità che ci sia l’alta velocità ferroviaria“. Anche sul fronte economico, però, le idee non sembrano mancare. “Discuteremo anche dei fondi per finanziare il Ponte sullo Stretto, c’è la possibilità di chiedere all’Europa di co-finanziarlo, risorse dell’Fsc destinate all’infrastrutturazione di tutto il Paese e c’è la possibilità anche di fare un progetto di finanza“, spiega sempre Occhiuto. La macchina organizzativa, dunque, è partita. Anzi, ripartita.