Putin contro price-cap: “Chiederò a Erdogan di limitare export grano”

La scorsa settimana i Paesi del G7 hanno dichiarato di voler applicare "con urgenza" un tetto ai prezzi del petrolio russo, incoraggiando una "ampia coalizione" di Paesi a partecipare

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Tensione altissima fra Europa e Russia. Le questioni del contendere, manco a dirlo, sempre le stesse: energia e grano. Stop a tutte le forniture di gas e petrolio in caso di tetto ai prezzi: è questa l’ultima minaccia del presidente russo Vladimir Putin che, durante l’Eastern Economic Forum a Vladivostok, ha negato di utilizzare l’energia come “arma” contro l’Europa, a soli pochi giorni dal blocco del gasdotto Nord Stream. La scorsa settimana, i Paesi del G7 hanno dichiarato di voler applicare “con urgenza” un tetto ai prezzi del petrolio russo, incoraggiando una “ampia coalizione” di Paesi a partecipare, come ritorsione per l’offensiva in Ucraina. Mercoledì von der Leyen ha precisato come la Commissione europea “proporrà tetto al prezzo del gas russo con l’obiettivo di tagliare le entrate della Russia che Putin usa per finanziare questa atroce guerra contro l’Ucraina”. Una strategia che Putin giudica archiviandola come “una decisione assolutamente stupida e senza futuro“, “una follia“. “Se i Paesi europei vogliono rinunciare ai loro vantaggi competitivi, dipende da loro“, ha avvertito. Ma “non consegneremo nulla se è contro i nostri interessi, in questo caso economici“. “Niente gas, niente petrolio, niente carbone. Niente“, ha aggiunto.

Nonostante la minaccia, il presidente russo ha negato con forza l’idea di utilizzare il gas come arma contro l’Europa e ha confermato come il blocco del gasdotto Nord Stream sia dovuto semplicemente a un guasto tecnico: “Dateci una turbina e domani riavvieremo il Nord Stream“. Anzi, addirittura la Russia sarebbe pronta ad attivare anche Nord Stream 2: “Basta premere un pulsante”. Certo, il tutto solo se fossero eliminate le sanzioni, che secondo Putin “minacciano il mondo intero.

E il presidente russo non si ferma alla questione energetica, ma tocca anche quella alimentare. Tirando in ballo il collega turco Recep Tayyip Erdogan. Secondo Putin, infatti, il grano ucraino è destinato ai Paesi Ue, non a quelli poveri o in via di sviluppo e questo crea il rischio di una “catastrofe umanitaria“. Per questo motivo, chiude, “forse dovremmo pensare a limitare l’esportazione di Grano e altri generi alimentari lungo questa rotta (dall’Ucraina all’Europa, ndr). Mi consulterò sicuramente con il presidente turco Erdogan su questo argomento”.

(Photo credits: Sergei BOBYLYOV / SPUTNIK / AFP)