Putin minaccia e il mondo risponde. Il tanto atteso discorso del presidente russo alla fine è arrivato, annunciando la mobilitazione parziale di 300mila riservisti in Russia per “difendere il Paese”. Una difesa che avverrà con “ogni strumento” perché anche Mosca “ha tantissime armi nucleari con cui rispondere” al ricatto dei Paesi occidentali. Con toni durissimi, Putin è tornato anche ad avvalorare la proposta di referendum per l’annessione alla Russia delle quattro aree occupate dall’esercito russo in Donbass e nell’Ucraina meridionale: una votazione che aveva già scatenato dure polemiche da Bruxelles e che ieri il presidente americano Joe Biden ha definito una farsa, in palese violazione del diritto internazionale.
“L’obiettivo dell’Occidente, che non vuole la pace in Ucraina, è l’indebolimento e la distruzione della Russia” come già avvenuto con l’Unione Sovietica, ha sostenuto il presidente russo nel suo discorso alla nazione. Quanto all’attacco all’Ucraina, “gli obiettivi principali dell’operazione speciale rimangono invariati”. L’operazione, dunque, “era necessaria per combattere i nazisti e liberare il Donbass, oggi quasi completamente liberato”. Una narrazione “completamente sbagliata”, ha risposto Biden ricordando che “nessuno ha attaccato la Russia” ma è stata Mosca, membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, a invadere un suo vicino, cercando “di cancellare uno stato sovrano”.
A scatenare le reazioni più dure, e trasversali, sono state però le minacce di Putin su una possibile guerra nucleare. “L’Occidente ha superato oltre i limiti dell’aggressione alla Russia. Sono loro a ricattarci sull’uso delle armi atomiche. Ma all’Occidente dico: abbiamo tantissime armi con cui rispondere. E useremo ogni strumento per difendere il nostro popolo”, ha avvertito il leader russo. La risposta di Joe Biden, attesa, è arrivata in occasione del suo discorso all’assemblea Onu: “Putin ha violato tutte le regole della Carta dell’Onu, da lui minacce spericolate e irresponsabili”. In linea con il suo stile, il presidente americano ha poi ricordato che tutti dovrebbero impegnarsi per rafforzare il regime di non proliferazione delle armi nucleari e farlo attraverso la diplomazia. Perché “una guerra nucleare non può essere lanciata e non dovrebbe essere mai combattuta”. E uno stop alle armi nucleari è arrivato anche da Papa Francesco, che le ha definite “una pazzia“.
“L’annuncio di Putin è solo un’altra prova che a lui non interessa la pace ma solo l’aggressione, nonché è un segnale di disperazione su come stia andando la sua aggressione all’Ucraina”, ha poi aggiunto il portavoce per gli Affari esteri della Commissione europea, Peter Stano, nel briefing quotidiano con la stampa. Condanne unanimi sono arrivate da Parigi, Londra, e dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. “Questa è retorica nucleare pericolosa e spregiudicata non è nuova e l’ha fatto molte volte in passato – ha commentato – Sa molto bene che una guerra nucleare non dovrebbe mai essere combattuta e che avrebbe conseguenze senza precedenti per la Russia“.
Prima del discorso di Putin, l’alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha minacciato nuove sanzioni contro Mosca in risposta ai “referendum illegali” che violano “l’indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina in flagrante violazione del diritto internazionale“. In linea il discorso del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi all’Assemblea Generale dell’Onu: “Mosca calpesta le regole, avanti con le sanzioni“.