Lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra c’è stato, con adesioni altissime secondo i sindacati e mezzo milione di lavoratori in 43 piazze d’Italia. Ma i toni con il governo sono sempre più alti.
“E’ il momento di rivoltare questo Paese come un guanto, perché le ingiustizie hanno raggiunto un livello non più sopportabile”, tuona il leader della Cgil, Maurizio Landini, dalla piazza di Bologna. “Salvini si è sprecato in insulti, ci ha detto che siamo degli estremisti, ci ha detto che siamo ridicoli”, ricorda il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri dal corteo di Napoli, rivendicando di rispondere agli insulti “con le piazze, con la democrazia, con manifestazioni pacifiche e democratiche che chiedono cambiamenti”.
A Torino però uno spezzone del corteo cerca di raggiungere i binari della stazione di Porta Nuova, dove i dimostranti pro Palestina si scontrano con gli agenti, che li respingono. Durante il corteo vengono bruciate alcune foto della premier Giorgia Meloni, del vicepremier Matteo Salvini e del ministro della Difesa Guido Crosetto. Il sindacato di polizia Coisp parla di “un’escalation di violenza contro le forze dell’ordine” e riporta sei agenti feriti. “Ferma condanna” arriva da parte di Salvini, che aveva precettato i lavoratori dei trasporti per quattro ore. La Lega in una nota chiede di identificare i colpevoli: “Non sono manifestanti ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera”, scrive il Carroccio in una nota. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, denuncia “un clima pesante alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee“.
Quello utilizzato da Landini è, per il vicepremier Antonio Tajani, “un linguaggio fondamentalista“: “Un sindacalista dovrebbe parlare dei diritti dei lavoratori, non fare minacce, invocare la rivolta sociale. Bisogna sempre usare buonsenso e un linguaggio che serva a risolvere i problemi, non a incendiare le piazze e fare propaganda”, spiega, accusandolo di fare più politica che sindacato. La segretaria del Pd, Elly Schlein, in piazza a Roma parla invece di “un attacco senza precedenti alla rappresentanza” da parte del governo: “C’è un attacco alla contrattazione collettiva inserito nel codice degli appalti, noi siamo qui per dire che non lo accettiamo. Vogliono rendere i lavoratori più deboli e più ricattabili. E’ grave l’attacco di questo governo al diritto di sciopero”, afferma.
Alla fine della giornata, Cgil e Uil dichiarano lo sciopero riuscito, con adesioni di oltre il 70%: “Il mondo del lavoro ha abbracciato le ragioni della nostra mobilitazione. L’adesione allo sciopero è stata di oltre il 70%, e mezzo milione di persone sono scese in piazza, nelle oltre 43 manifestazioni. La legge di bilancio – aggiungono le due Confederazioni – non risponde ai bisogni del Paese e dei cittadini e le piazze piene di oggi lo hanno dimostrato. Aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici, investire nelle politiche industriali sono priorità per le lavoratrici e i lavoratori”.