Sette anni fa il terremoto nel Centro Italia. Meloni: “Cambio di passo sulla ricostruzione”

La scossa provocò 299 vittime. La premier: "Catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva". E promette una ricostruzione "volano per l’economia nazionale".

Alle 3.36 del 24 agosto di 7 anni fa, una scossa di magnitudo 6.0 squarciò il Centro Italia, distruggendo i comuni di Amatrice, Norcia, Accumoli, Arquata, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Pescara del Tronto. Quattro le regioni colpite, 299 le vittime. “Una vera e propria catastrofe che rimarrà per sempre nella nostra memoria collettiva. In questo anniversario rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la vicinanza alle loro famiglie e ai loro cari”, come ha ricordato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A distanza di sette anni, ammette, “la ricostruzione è ancora incompiuta. È una ferita che non si è chiusa e fa ancora male”.

Oltre quattordici mila famiglie vivono tuttora lontane dalle loro case, molti territori faticano a tornare alla normalità, diversi i ritardi da colmare e le criticità che rimangono da affrontare. Per questo, promette, “il Governo sta operando per imprimere un cambio di passo” alla ricostruzione, dalle norme ai cantieri. I dati sulle erogazioni dei fondi nei primi 6 mesi del 2023 hanno fatto registrare una crescita del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022, ricorda il vicepremier Antonio Tajani. “Anche grazie allo snellimento della burocrazia, dei lavori pubblici e ad un maggior supporto ai comuni“. Inoltre, spiega Meloni, “il lavoro di squadra tra il Ministro per la Protezione Civile Musumeci, il Commissario Castelli e la Struttura commissariale, le Regioni coinvolte e i 138 Comuni del cratere sta dando buoni risultati”.

A questo lavoro si accompagna “l’impegno prioritario per l’infrastrutturazione stradale delle aree dell’Appennino centrale, per troppi anni dimenticate e trascurate, con investimenti che raggiungono il miliardo di euro, e per porre le condizioni per nuove attività economiche e sociali”. Da questo punto di vista, l’avanzamento puntuale e il riscontro al programma “NextAppennino”, finanziato dal Piano Nazionale Complementare del PNRR per le aree sisma 2009 e 2016, “sta dimostrando che è possibile mettere a terra le risorse pubbliche per stimolare investimenti privati e gettare le basi di un nuovo sviluppo”, continua la premier. Che promette: “Il nostro dovere è sostenere questo percorso di rinascita sociale ed economica con risposte concrete e interventi efficaci. Perché ricostruire i territori colpiti dal terremoto non è solo un obbligo morale delle Istituzioni, ma può rappresentare anche uno straordinario volano per l’economia nazionale. Una sfida enorme ma che, tutti insieme, possiamo vincere”.