Sfida a 5 per il Piemonte: focus consumo suolo, agricoltura ed energia

Per le regionali si vota l'8-9 giugno. La questione ambientale e i cambiamenti climatici sono al centro dei programmi elettorali.

L’8 e 9 giugno il Piemonte vota per scegliere per il rinnovo del Consiglio regionale e per il prossimo presidente della Regione. Sono 5 i candidati in campo: Alberto Cirio, l’attuale presidente, sostenuto dal centrodestra; Gianna Pentenero, sostenuta dal centrosinistra; Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle; Alberto Costanzo di Libertà; Federica Frediani di Piemonte Popolare.
Di seguito le proposte ‘green’ nei 5 programmi elettorali.

ALBERTO CIRIO – La coalizione di centrodestra, formata da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, lista civica Piemonte Liberale e Moderato e Noi moderati promuove la protezione delle infrastrutture contro i fenomeni meteorologici estremi; la riduzione delle emissioni di gas serra promuovendo l’innovazione sulle fonti energetiche rinnovabili, l’idrogeno verde, i combustibili di nuova generazione; un uso razionale del suolo, il benessere di città e comunità attraverso una nuova legge urbanistica moderna improntata alla semplificazione delle procedure e strumenti di pianificazione e programmazione territoriali orientati a ricercare il migliore equilibrio tra sviluppo economico-sociale e risorse ambientali.
Il centrodestra intende preservare le riserve di acqua di montagne, acquiferi, e proseguire nella progettazione e realizzazione degli invasi per raccogliere e conservare l’acqua quando c’è e usarla quando manca.
Il biometano può diventare la fonte energetica Made in Piemonte, totalmente rinnovabile.
Si pensa a soluzioni innovative e incisive per affrontare il tema della qualità dell’aria in tutti i suoi aspetti, con particolare attenzione all’efficienza energetica di imprese e edifici, anche del patrimonio pubblico, nuovi sistemi di mobilità e sfruttando le capacità dell’intelligenza artificiale nel gestire il traffico, la generazione e la distribuzione di energia, integrando modalità nuove di spostarci, di spostare le merci, di lavorare, di produrre energia e di scaldarci. La produzione di energia rinnovabile e la riduzione dell’emissione di gas climalteranti si affianca all’efficientamento energetico delle industrie e del patrimonio immobiliare, a partire dalle nostre case.
La bonifica dell’amianto in tutto il territorio regionale per i manufatti delle imprese e dei cittadini.
Sollecita la riapertura in tempi rapidi del traffico ferroviario al Frejus e l’avvio di un valutazione sul raddoppio del tunnel del Monte Bianco, non più procrastinabili in termini di accessibilità dell’arco alpino. Lo stesso Cirio rivendica lo sblocco di Tav, Terzo Valico e Asti-Cuneo. Promette la riapertura delle linee ferroviarie dismesse: la Cuneo-Saluzzo-Savigliano nel 2025, e la Ceva-Ormea nel 2028

GIANNA PENTENERO – La candidata del centrosinistra è sostenuta da Pd, Alleanza Verdi-Sinistra, Italia Viva, Più Europa, e dalle liste civiche ‘Piemonte ambientalista e solidale-Pentenero presidente’ e ‘Pentenero Presidente’. Il programma enfatizza l’importanza di preservare i beni comuni come il suolo, l’acqua, l’aria e i boschi e propone una gestione sostenibile delle risorse naturali, con particolare attenzione alla protezione del suolo dall’erosione e dalla contaminazione, alla gestione sostenibile delle risorse idriche, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla gestione collettiva dei boschi.
Si sottolinea la necessità di incentivare il riutilizzo dell’acqua piovana e di rivedere le coltivazioni ad alto consumo d’acqua. Viene proposto di aumentare il canone per lo sfruttamento delle acque minerali e di destinare i ricavati a iniziative per contrastare il dissesto idrogeologico. Il documento evidenzia l’urgenza di limitare l’espansione urbana incontrollata e promuove la riqualificazione delle aree già urbanizzate. Viene sostenuta l’adozione di leggi per limitare il consumo di suolo e favorire la trasformazione di aree dismesse in spazi verdi o residenziali sostenibili.
Si propone una revisione del piano rifiuti regionale per migliorare la qualità della raccolta differenziata e ridurre la quantità di scarti destinati allo smaltimento. L’accento è posto sulla necessità di politiche per ridurre la produzione di rifiuti e incrementare il riciclo e il recupero di materia.
Il programma include misure per sostenere l’agricoltura di precisione e promuovere pratiche agricole sostenibili. Si propone di affrontare le sfide climatiche con interventi strutturali che riducano gli sprechi d’acqua e migliorino la gestione del suolo e degli insediamenti.
Viene promossa una transizione ecologica per la giustizia sociale e climatica, che includa la partecipazione delle comunità locali, l’adozione di politiche di conservazione e la promozione di un’economia verde. Si sottolinea l’importanza di una legge regionale per il clima e di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.
Occorre aggiornare il Piano energetico regionale stabilendo di raggiungere il 60% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030 e il 100% di energia da fonte rinnovabile al 2045.

SARAH DISABATO – Appoggiata dal Movimento 5 Stelle. Intende sostenere le forme di agricoltura maggiormente sostenibili con attenzione all’agroecologia e all’agricoltura conservativa per una gestione migliore delle risorse. Servono maggiori incentivi per la conversione e mantenimento all’agricoltura biologica, ed è inoltre necessario riorganizzare ed aumentare i controlli sul biologico, per il contrasto del ‘FalsoBio’ come garanzia per consumatori ed il settore produttivo. Il Movimento 5 Stelle contrasta inoltre coltivazioni di organismi geneticamente modificati (OGM), promuove la selezione di nuove varietà a partire dall’agrobiodiversità naturale e incentiva l’autoproduzione di semi da parte degli agricoltori. Tra le priorità del Movimento 5 Stelle ci sono lo sviluppo ed il sostegno della Banca della terra e delle Associazioni fondiarie nell’ottica di recuperare terreni agricoli in aree marginali, con l’obiettivo di creare nuove attività agricole e di favorire le permute di terreni agricoli tra agricoltori (al fine di agevolare il riordino fondiario). Si vuole disincentivare l’installazione di centrali a biomassa fuori dalla scala di approvvigionamento locale e incentivare le filiere di legname da lavoro. È necessario sostenere l’agricoltura urbana, verticale, sui tetti o sulle pareti degli edifici e gli orti inseriti in contesti urbani.
La qualità dell’acqua deve essere garantita in sicurezza rispettando gli obiettivi di tutela e aumentando il livello dei monitoraggi negli acquedotti piemontesi, compresa l’adozione preventiva di azioni volte a ricercare ed eliminare le nuove sostanze inquinanti (Pfas). Vanno posti limiti a nuove cementificazioni, concludendo la fase espansiva del consumo del territorio. Si propone la reale istituzione delle Zear (Zone Economiche Ambientali Regionali).
Contrari ad ulteriori impianti di incenerimento dei rifiuti e favorevoli a politiche di incentivi e investimenti per sostenere l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata dei comuni Piemontesi, prevedendo la costruzione di nuovi impianti di riciclaggio, anche considerando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
Creazione di un assessorato ad hoc che si occupi di tutti gli aspetti relativi a energia, clima e edifici.
Impianti fotovoltaici in concessione gratuita alla famiglie a basso reddito.
Rafforzare le norme sulla difesa del suolo e continuare ad investire, prevedendo maggiori fondi da destinare alle opere di prevenzione del dissesto idrogeologico.
Rilanciare l’attuale linea ferroviaria del Moncenisio, potenziando l’infrastruttura e i poli di interscambio annessi e potenziamento dell’attuale tunnel del Frejus. Compatibilmente con le competenze regionali, verifiche e controlli sui cantieri TAV, nello specifico, sugli aspetti ambientali e legali, opera su cui il Movimento 5 stelle è stato sempre contrario.
Limitazioni alla caccia e riduzione specie selvatiche cacciabili. Transizione verso alimentazione vegetale. Tracciamento animali, tra banche dati microchip regionali.

FRANCESCA FREDIANI – Sostenuta dalla lista ‘Unione popolare’. Si intende contrastare le principali forme di inquinamento: da amianto, pfas ed elettromagnetico.
Tra il 2021 ed il 2022 in Piemonte è come se ogni giorno fosse stata consumata una superficie equivalente a 2,4 campi da calcio: dichiarare lo stop al consumo di suolo per investire sul recupero dell’esistente, tagliare in modo netto con la continua espansione di edifici, capannoni, logistica e grande distribuzione.
Per quanto riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti si vuole proporre una politica che tenda alla produzione di ‘rifiuti zero’, passando da un investimento puntato ancora sull’incenerimento a un altro fatto in modo massiccio su riduzione e raccolta differenziata.
Parchi e aree protette sono un valore fondamentale per il territorio piemontese e le sue comunità, così come i boschi che vanno salvaguardati e curati, potenziando la loro efficacia ecologica, paesaggistica e di filiera locale.
Contrari al consumo di suolo da pannelli fotovoltaici, mentre si sostiene l’esigenza di pianificare, finanziare e realizzare l’installazione di pannelli fotovoltaici ogniqualvolta la sostituzione di tetti in materiale con fibra d’amianto lo renda possibile.
No alla riproposizione del nucleare ma puntare su un deciso incremento delle energie rinnovabili: occorre investire in particolare sulle Comunità Energetiche e sull’autoconsumo.
Riconoscere alle aziende agricole, soprattutto quelle di piccole dimensioni il valore economico, sociale e ambientale, svolto attraverso il presidio del territorio.
Contrari ad ogni tipo di sfruttamento e maltrattamento animale, dagli allevamenti intensivi all’utilizzo nei circhi, alla caccia, all’uso nella ricerca, con esperimenti crudeli e ormai resi inutili dai progressi della scienza.

ALBERTO COSTANZO – Candidato sostenuto da Libertà, il fronte del leader del partito ‘Sud chiama Nord’ Cateno De Luca. Tra i punti fondamentali del programma la lotta a difesa della casa: serve un intervento di incentivo europeo per sostenere le spese di efficientamento energetico, senza il quale le famiglie vedranno svalutare le loro abitazioni del 40% e applicata una nuova tassa, l’Imu europee; il contrasto alla concorrenza sleale tra paesi europei. Spazio anche alla tutela degli animali con lo stop agli allevamenti intensivi e alla sperimentazione e al contrasto alla iper-digitalizzazione.