Il Partito democratico si schiera con Roberto Gualtieri e annuncia voto contrario agli ordini del giorno di M5S e Avs per bloccare il termovalorizzatore di Roma. Dopo giorni di tensione, è la segretaria nazionale Elly Schlein a sciogliere la riserva, tirando però una linea con il passato: “E’ una scelta già presa dall’amministrazione, che ha anche approvato il suo piano rifiuti. E questo ben prima del Congresso e del nostro insediamento”. Non resterà alla finestra sulla vicenda, però. Perché attiverà il partito per “contribuire, accompagnare” il Campidoglio “su tutto ciò che deve venire prima: una strategia forte sui principi dell’economia circolare, contenuti anche nelle normative europee, e quindi su come ridurre i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata, il recupero delle materie prime e seconde per poi individuare il modo come gestire il residuo”. Soprattutto, ben consapevole che “esistono sensibilità diverse nel nostro partito”, si impegna in prima persona “a favorire un confronto interno con i nostri amministratori, tra di loro e con i cittadini per capire il come“, a partire dalle “compensazioni”.
Dopodiché, si cambierà registro. “Vogliamo portare il Partito democratico, e i suoi amministratori, verso un futuro che grazie anche alle nuove norme europee, investa e costruisca dei cicli positivi della circolarità uscendo dal modello lineare“. Le intenzioni di Schlein sono chiare: “Anche le imprese hanno una convenienza nell’investire, e farsi accompagnare ad investire, nell’economia circolare. Perché si riduce quello che per loro e la collettività è un costo, cioè il rifiuto, se viene scambiato con altre aziende della filiera circolare”. Il green è un argomento su cui batte più volte, non foss’altro perché, a sua detta, “l’Italia già conta su un tessuto di 400mila imprese verdi, che da questo punto di vista innovano e si sono dimostrate anche più resilienti durante le crisi, economica e pandemica”.
Nonostante il voto contrario, il Pd non rinuncerà a “coltivare il terreno del dialogo con tutte le altre opposizioni” su “questioni fondamentali su cui costruire una posizione comune – continua la segretaria dem – come la giustizia sociale, il contrasto alla povertà, il salario minimo, il riscatto della dignità del lavoro e le battaglie sui cambiamenti climatici”. E cita l’esempio del decreto Siccità: “Per fare una battuta, è un buco nell’acqua“.
La palla ora passa nel campo pentastellato e dell’Alleanza Verdi Sinistra. Anche se Nicola Fratoianni chiarisce subito che “siamo alleati del Pd ma non rinunciamo a quello che pensiamo”. Il segretario di Sinistra italiana ricorda che il suo gruppo è “sempre stato contrari all’inceneritore di Roma, ritenendo quella scelta, per le sue dimensioni e con quelle modalità, guardasse a tecnologie obsolete” quando invece ci sarebbero “altre soluzioni”. Parole simmetriche a quelle pronunciate nei giorni scorsi dal presidente dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, che aveva invitato la nuova segreteria del Pd a ritrovare “linearità” sul tema del termovalorizzatore, votando le due mozioni. Appello che evidentemente non è stato accolto. Ma il Comune andrà avanti nonostante i no all’infrastruttura per lo smaltimento dei rifiuti, tra i quali c’è quello di Legambiente, che ha organizzato il sit-in ‘No all’inceneritore di Roma-sì a economia circolare, salute e ambiente’ in Piazza Venezia (l’autorizzazione alla protesta in piazza del Campidoglio è stata negata). Dove partecipa anche una delegazione di Avs. “Manifestiamo, insieme ai sindaci dell’area metropolitana di Roma, contro l’inceneritore che si vuole realizzare a Santa Palomba – dice Filiberto Zaratti -. E’ la scelta sbagliata, per togliere i rifiuti dalle strade di Roma è necessaria la raccolta differenziata e separare l’umido. La strada intrapresa dal Comune di Roma è contro gli interessi delle cittadine e dei cittadini”.