Proteste agricoltori a Bruxelles: mille trattori al davanti Parlamento Ue, blocchi e roghi

Presente anche Coldiretti: "Non togliere fondi ad agricoltura". E Meloni attacca: "E' stato sbagliato molto, serve un approccio diverso"

Sono iniziate giovedì mattina all’alba le proteste di agricoltori e associazioni di categoria fuori dal Parlamento europeo, mentre a Bruxelles si riuniscono oggi i capi di stato e governo in un Vertice europeo straordinario dedicato a sbloccare l’impasse sulla revisione del bilancio. Circa mille i trattori parcheggiati simbolicamente nel quartiere europeo di Bruxelles, per protestare contro politiche comunitarie troppo stringenti e l’aumento del prezzo del carburante.  Le autorità belghe finora hanno disposto quattro fermi amministrativi, secondo il sindaco della capitale belga, Philippe Close, che parlando ai microfoni di Rtl ha spiegato che gli agricoltori giunti in città “sono più del previsto: avevamo stimato 800 trattori, mentre sono 1300 con oltre duemila persone“. “Siamo riusciti a concentrare i trattori nel distretto Ue e allo stesso tempo si è potuto tenere il vertice“, ha evidenziato. Presente anche Coldiretti, che spiega a GEA di voler chiedere all’Ue “regole più congrue che ci permettano di lavorare in una maniera più stabile con costi minori e soprattutto essere più competitivi a livello produttivo”. Sottolinea ancora che Bruxelles sta “continuando a togliere sussidi di cui l’agricoltura necessita per la sussistenza, dal gasolio agricolo” all’obbligo “del 4% di terreno agricolo lasciato a riposo” previsto dalla Pac. “Non è un sistema che permette agli agricoltori di sostentare la propria azienda e la propria famiglia e quindi si allontana dalla terra”, spiega.

Proprio mercoledì la Commissione europea ha concesso la proroga di un anno alla deroga sugli obblighi del 4% dei terreni a riposo. “Le derogano per dodici mesi e poi si ricomincia tutto da capo. Vogliamo una politica solida che punti al futuro per noi ma anche per i consumatori perché comprate la nostra roba al supermercato”, ha aggiunto. “Avete visto le proteste degli agricoltori. Dobbiamo discuterne in seno al Consiglio europeo. Le preoccupazioni espresse dagli agricoltori sono in parte legittime“, ha dichiarato il primo ministro belga, Alexander De Croo, al suo arrivo al vertice straordinario a Bruxelles. “La transizione climatica è una delle principali priorità per le nostre società, dobbiamo garantire che gli agricoltori siano nostri partner in questo – ha aggiunto – Hanno già fatto molti sforzi. Dobbiamo assicurarci che ricevano un prezzo equo per i prodotti di qualità che producono. E che il peso amministrativo che grava su di loro resta sopportabile. Sono molto soddisfatto degli annunci fatti ieri dalla Commissione. Penso che ci vorrà più di un anno“.

Per Coldiretti, dal divieto delle insalate in busta e dei cestini di pomodoro all’arrivo nel piatto degli insetti, dal nutriscore che boccia le eccellenze Made in Italy al via libera alle etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino, dal permesso alla vendita del prosek croato e agli altri falsi fino alla possibilità di importare grano dal Canada dove si coltiva con l’uso di glifosato secondo modalità vietate in Italia.

Intanto la Commissione europea sta lavorando con la presidenza belga a una proposta per ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori, come ha annunciato la presidente Ursula von der Leyen in conferenza stampa al termine del Vertice europeo, precisando che la proposta arriverà prima del Consiglio agricoltura di febbraio. Da parte sua, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, anche lei a Bruxelles per il vertice, punta il dito contro i governi precedenti, visto che è “la leader politica di un partito che ha votato contro molte parti dell’agenda di sostenibilità”: “Avevamo avvertito di non trascurare la sostenibilità sociale. Quando dicevamo che non si poteva scambiare la sostenibilità ambientale con la sostenibilità sociale ed economica, oggi lo vediamo riconosciuto“. E attacca: “Penso sia stato sbagliato molto” a livello Ue su agenda verde e agricoltura. “Serve un approccio diverso, non ideologico, ma il cambio di direzione può arrivare dopo elezioni” europee di inizio giugno.