“Lasciateci districare le vostre vacanze natalizie. Dal 2024 l’Usb-C sarà la porta comune per i dispositivi elettronici portatili sul territorio dell’Unione europea”. Mancano sempre meno giorni all’anno di svolta per la tecnologia di tutti i giorni sul territorio Ue e la Commissione Europea non perde l’occasione per ricordare uno dei successi maggiori a vantaggio dei cittadini e consumatori europei arrivato quest’anno al termine del processo legislativo a Bruxelles: “Potrete utilizzare lo stesso cavo per caricare gli smartphone e i tablet vostri e della vostra famiglia, indipendentemente dal produttore”.
Entro la fine del prossimo anno l’Unione Europea avrà un caricabatterie universale per smartphone, fotocamere e tablet e – al più tardi all’inizio del 2026 – anche per i laptop. Il requisito di base sarà la porta di ricarica Usb-C, che diventerà l’unica possibile per tutti i dispositivi di piccole dimensioni che compaiono nella lista dei 15 prodotti su cui era stato trovato l’accordo tra i co-legislatori del Parlamento e del Consiglio dell’Ue nel giugno 2022. Oltre a smartphone, fotocamere e tablet sono inclusi anche consolle per videogiochi, e-reader, cuffie, auricolari, mouse, tastiere wireless, altoparlanti e navigatori portatili, ma la vera svolta ha riguardato proprio i computer portatili, che originariamente erano stati esclusi dalla proposta della Commissione Ue sul caricabatterie universale.
La data limite per i produttori per adeguarsi ai nuovi standard della revisione della direttiva sulle apparecchiature radio sarà il 28 dicembre del prossimo anno, mentre saranno concessi 16 mesi di tempo in più per i computer portatili (entro il 28 aprile 2026).
Per quanto riguarda i dispositivi che supportano la ricarica rapida, sarà armonizzata la velocità sul lato della porta Usb-C Pd (che sfrutta la stessa porta dell’Usb-C), assicurando agli utenti una ricarica rapida alla stessa velocità con qualsiasi caricatore.
All’esecutivo comunitario è stato invece affidato il compito di lavorare all’armonizzazione della ricarica wireless, per permettere a questa nuova tecnologia di diventare più diffusa e disponibile tra i vari dispositivi elettronici, con un’interoperabilità basata sui più recenti sviluppi tecnologici per il caricabatterie universale. Altra introduzione di rilievo è la possibilità per i consumatori dell’Ue di scegliere se acquistare un nuovo dispositivo elettronico con o senza il caricabatterie universale, indipendentemente dal produttore. Questo obbligo è legato sia alla volontà di far risparmiare fino a 250 milioni di euro all’anno sull’acquisto di caricabatterie non necessari, sia all’obiettivo di abbattere lo spreco di cavi e apparecchiature tecnologiche, che ogni anno è stimato sulle 11 mila tonnellate di rifiuti elettronici.