Ci sono la piattaforma nanotecnologica proprietaria che realizza particelle d’olio di dimensioni nanometriche disperse in acqua (dette nanosomi), dentro cui incapsula principi attivi liposolubili, in modo da proteggerli e renderli assumibili, l’azienda che ha sviluppato una bioplastica idrosolubile ottenuta dagli scarti di lavorazione industriale delle aziende ittiche e quella che produce una resina naturale derivata dagli scarti agroindustriali del pomodoro (principalmente bucce), estraendo una sostanza detta cutina, tra le 8 start up scelte nell’ambito del progetto Terra Next e che riceveranno circa 93mila euro di investimento per implementare i propri progetti. Si tratta del programma di accelerazione per piccole e medie imprese e start up che si occupano di bioeconomia, frutto dell’iniziativa di Cdp Venture Capital insieme a Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory.
Patrocinata dal Mite, Terra Next ha accolto 126 candidature e le 8 scelte accederanno al programma di accelerazione beneficiando di un investimento iniziale e di un percorso di 3 mesi con base a Napoli, presso il Campus di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II nel quale avranno l’opportunità di crescere attraverso mentorship, formazione, networking e momenti di approfondimento frontale dedicati al consolidamento della value proposition e del modello di business, alla validazione tecnica e alla prototipazione delle soluzioni, al supporto al go-to-market e al fundraising. Infine, i migliori team avranno accesso a ulteriori investimenti per circa 1 milione di euro, già stanziati dai promotori dell’iniziativa.
Le start up individuate spaziano dalla nutriceutica all’agricoltura rigenerativa, passando da soluzioni bio-based al recupero degli scarti alimentari. Come Sestre, che sviluppa integratori nutraceutici a base di estratti della dieta mediterranea in grado di contrastare problematiche di natura ormonale che compromettono la fertilità femminile o come DND Biotech, che ha messo a punto un sistema capace di studiare e accelerare i processi di biodegradazione dei contaminanti organici combinando robotica, dispositivi wireless e biotecnologie. O, ancora, come Galatea Biotech che ha l’obiettivo di produrre bioplastiche in PLA (acido polilattico) completamente biodegradabili e compostabili.
Terra Next coinvolge inoltre i corporate partner Pastificio Garofalo, Gruppo Getra e Gruppo Nestlé (partner), Novamont (tech partner), Aristea, Nolanplastica, Selepack, e Tecno (member), che forniranno il loro contributo in termini di know-how, asset e network per lo sviluppo delle startup.