I razionamenti fanno paura ai mercati

Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, spiega come si potrebbe frenare la corsa dei prezzi dell'energia: "Sulle rinnovabili siamo indietro, il problema è che noi abbiamo bisogno di energia ad alta densità che ci viene fornita, al momento, solo dai fossili"

Tabarelli

Tetto al prezzo, disaccoppiamento e tasse sugli extra profittipossono aiutare, ma ci siamo incartati. Ne stiamo parlando da mesi, ci sono divisioni e complessità. È pericoloso distrarre l’attenzione dalle cose fondamentali: manca il 40% di offerta che ci dava la Russia e la domanda non cala. Perciò noi dobbiamo agire sui fondamentali: ridurre la domanda e cercare di aumentare l’offerta, andando da altri, producendo di più internamente, andando sulle fossili, usando il carbone. Bisogna fare tutto“. È la tesi che sostiene Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, che a GEA, a margine del Congresso Assofond, spiega come si potrebbe frenare la corsa dei prezzi dell’energia: “Ridurre subito, sperando che i consumatori accettino, e essere preparati in caso di bisogno questo inverno a fare a meno del gas, cioè ad avere razionamenti. Questa è una cosa di cui i mercati hanno una terribile paura. Se noi diciamo ai mercati che siamo pronti a fare razionamento, i mercati agiscono con dei ribassi sostanziali. Poi i prezzi rimarranno alti, ma aiuterà moltissimo“.

Intanto, però, la domanda continua a calare poco mentre l’offerta è precipitata. E l’Italia produce poco. “Noi abbiamo enormi riserve di gas – riflette Tabarelli -. È un peccato che non riusciamo a trovare la maniera di valorizzare queste risorse che sono di tutti gli italiani e che questo inverno aiuterebbero per evitare quei giorni freddi in cui forse dovremo fare del razionamento. La produzione nazionale è di qualità, può essere aumentata tantissimo quando c’è molto bisogno, cosa che le scorte non è detto che riusciranno a fare“. E sulle rinnovabili? “Siamo enormemente indietro, ma non solo per colpa di mancate scelte, pochi soldi o soprintendenze. Il problema è di carattere fisico: noi abbiamo bisogno di energia ad alta densità che ci viene fornita, al momento, solo dai fossili. Le rinnovabili sono qualcosa che aiuta ma è ancora distante. Però mai come adesso c’è stato bisogno di rinnovabili, perché sono indipendenti e costano tanto meno rispetto all’energia elettrica che ci dà il gas“.