Addio a Papa Francesco, da mercoledì la salma nella Basilica di San Pietro

Papa Francesco si è spento, all’età di 88 anni, alle 7.35 di questa mattina negli appartamenti di Casa Santa Marta. Ad annunciarlo “con profondo dolore” è il camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, con una nota diffusa alle 9.56 del mattino. “Il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa“, ha scandito, ricordando che il Pontefice “Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati”.

Nel pomeriggio, il corpo viene portato nella cappella di Santa Marta in Vaticano, secondo quanto prevede l’Ordo exsequiarum Romani Pontificis, dove alle 20 il camerlengo presiederà il rito della constatazione della morte e della deposizione della salma nella bara. Per conoscere le cause della morte, bisognerà attendere la fine del rito. Il decano del Collegio Cardinalizio, Giovanni Battista Re, i familiari del Romano Pontefice, il direttore e il vice direttore della Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, si troveranno per le 19.45 nella Cappella della Domus.

La traslazione della salma nella Basilica Vaticana per l’omaggio di tutti i fedeli potrebbe avvenire mercoledì mattina, 23 aprile. Le modalità, così come altre informazioni, come la data dei funerali, saranno stabilite e comunicate domani, dopo la prima Congregazione dei Cardinali, la prima riunione tecnica con i cardinali presenti.

Alle 19.30, l’arciprete della Basilica di San Pietro, il cardinale Mauro Gambetti, guiderà un rosario in piazza per i fedeli presenti a Roma, numerosi per le festività di Pasqua e per il Giubileo in corso, che prosegue. Domenica si terrà come previsto la messa per il Giubileo degli Adolescenti, ma viene sospesa la canonizzazione del Beato Carlo Acutis, il ragazzo morto all’età di 15 anni a Milano nel 2006 per una leucemia fulminante e che sarebbe dovuto essere proclamato Santo in quella occasione. Al comando temporaneo della Chiesa, ci sono Farrell e Re.

Quando si aprirà il Conclave, sarà poi il collegio elettorale a prendere le decisioni più importanti, in attesa dell’elezione del nuovo vescovo di Roma. Modificando l’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, Francesco ha già stabilito che verrà seppellito non in Vaticano ma nella basilica di Santa Maria Maggiore. Nello stesso documento Bergoglio ha anche semplificato il rito delle esequie, dopo le quali partiranno i ‘novendiali’, le messe in suffragio del Papa celebrate per nove giorni consecutivi. Il Conclave viene convocato dalle congregazioni generali dei cardinali in un periodo che si colloca tra i 15 e i 20 giorni dopo la morte del Pontefice e l’inizio della sede vacante, ma, con una modifica normativa che venne introdotta da Benedetto XVI, se i cardinali elettori sono già arrivati a Roma, si può derogare a questa previsione e iniziare le elezioni prima.

Papa

Il Papa vola in Congo e Sud Sudan: sullo sfondo lo spettro delle carestie e dell’ambiente

Papa Francesco mantiene la promessa e vola in Africa. Un viaggio che era previsto dal 2 al 7 luglio scorsi, poi saltato a causa del ginocchio, all’epoca ancora troppo dolorante. Il Pontefice, che si sposta ancora spesso in sedia a rotelle e ha compiuto 86 anni il 17 dicembre, fa tappa in Repubblica democratica del Congo e Sud Sudan da oggi al 5 febbraio.

Sullo sfondo, gli scontri armati, le violenze, gli sfruttamenti, ma anche il tema ambientale. Soprattutto in Repubblica democratica del Congo, Paese piegato da enormi problemi legati all’inquinamento e allo smaltimento della plastica. Sull’intero continente incombono poi la piaga della fame e lo spettro di nuove carestie, legate ai continui rinnovi dell’accordo con la Russia sulle esportazioni di cereali e fertilizzanti dai porti ucraini. Un tema che lo stesso Bergoglio ha tenuto a sottolineare nell’udienza annuale al corpo diplomatico. In quell’occasione, ha rinnovato l’appello per il cessate il fuoco di un conflitto “insensato, i cui effetti interessano intere regioni, anche fuori dall’Europa a causa delle ripercussioni che esso ha in campo energetico e nell’ambito della produzione alimentare, soprattutto in Africa ed in Medio Oriente”.

Francesco sarà a Kinshasa da oggi, 31 gennaio, al 3 febbraio, poi a Giuba dal 3 al 5 febbraio. Non sono pochi i rischi per la sicurezza. La tappa a Goma, capitale della provincia del Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, preda di gruppi armati per più di 25 anni, viene eliminata.

Afflitto da un’instabilità cronica, anche il Sud Sudan presenta problemi di sicurezza, sprofondato in una sanguinosa guerra civile tra il 2013 e il 2018, che ha causato la morte di quasi 400mila persone. Nonostante un accordo di pace che prevede la condivisione del potere in un governo di unità nazionale, le faide tra i gruppi rivali continuano, seminando violenza. La Santa Sede ha giocato un ruolo di mediazione nei negoziati di pace: nel 2019, Francesco ha invitato Salva Kiir e Riek Machar in Vaticano, inginocchiandosi davanti a loro e implorandoli per la pace. Nel Sud Sudan il viaggio sarà fortemente ecumenico, perché con Francesco ci saranno anche l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e il moderatore della Chiesa di Scozia, Iain Greenshields.

Ci sono due aspetti che caratterizzano la visita, sottolinea il segretario di Stato, Pietro Parolin ai media vaticani: “Uno è pastorale, di vicinanza alle Chiese locali e a queste comunità che sono comunità vive, attive, l’altro è socio-politico, e da questo punto di vista ci si aspetta che la presenza del Santo Padre, la sua parola, la sua testimonianza, possa aiutare a promuovere la cessazione delle violenze in atto e rafforzare i processi di pace e di riconciliazione in corso”.

Dalla sua elezione nel 2013, Francesco è stato in Africa quattro volte, visitando Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, Egitto e Marocco. Il suo ultimo viaggio in Africa risale al 2019, in Mozambico, Madagascar e Mauritius.