Città 30, a Bologna in un mese -15,8% di incidenti. Il Comune: “Necessario rispettare i limiti”

Nelle prime quattro settimane di Città 30 (15 gennaio – 11 febbraio 2024), sulle strade urbane di Bologna si sono verificati in totale 186 incidenti, di cui 1 mortale, 122 incidenti con feriti (che hanno provocato 144 persone ferite), nessuno con feriti in prognosi riservata e 63 incidenti senza feriti. Nelle stesse settimane dell’anno scorso (16 gennaio – 12 febbraio 2023) gli incidenti erano stati in totale 221, di cui 3 mortali, 139 incidenti con feriti (che avevano provocato 178 persone ferite), 1 con ferito in prognosi riservata e 78 senza feriti. In termini percentuali si tratta quindi di un calo del 15,8% degli incidenti totali, -12,2% di incidenti con feriti, -19,1% persone ferite, -19,2% di incidenti senza feriti, due incidenti mortali in meno (1 nel 2024 mentre erano 3 nel 2023) e un incidente con ferito in prognosi riservata in meno (0 nel 2024, 1 nel 2023). Da sottolineare inoltre il calo di pedoni coinvolti in incidenti che è del 25,6% (39 erano quelli coinvolti nel 2023, 29 nel 2024).

“I numeri rilevati dalla Polizia locale in queste prime 4 settimane – è il commento dell’assessora Valentina Orioli – ci confermano che il trend continua ad essere positivo. Quello che appare chiaro è il calo degli incidenti più gravi e il calo delle persone ferite, che è più rilevante di quello di incidenti con feriti, a conferma del fatto che gli incidenti sono tendenzialmente meno gravi. Altro aspetto da sottolineare è la diminuzione di pedoni coinvolti, come del resto si è già verificato in tutte le Città europee che hanno adottato questo provvedimento prima di noi. Per questo è importante continuare a rispettare i limiti e mantenere alta la guardia. Vorrei rivolgere un ringraziamento alla polizia locale, che sta facendo un ottimo lavoro di sensibilizzazione su questo, e a tutti i cittadini bolognesi, che stanno dimostrando ancora una volta senso civico e grande collaborazione. Un impegno fondamentale per salvare vite sulle strade”.

Capodanno, i fuochi d’artificio peggiorano la qualità dell’aria e terrorizzano gli animali

Negli ultimi anni, la tradizione di salutare il nuovo anno con botti e fuochi d’artificio si è sempre più rivelata pericolosa e nociva non solo per gli esseri umani e per la salute degli animali – domestici e selvatici – ma anche per la qualità dell’aria. A spiegarlo è l’Arpa Lombardia, la quale ricorda che “nelle ore immediatamente successive all’utilizzo di fuochi d’artificio si registra un peggioramento dei valori della qualità dell’aria, anche con elevati picchi in atmosfera, in particolare di polveri sottili (PM10). La tipologia degli inquinanti prodotti dagli scoppi è nociva  e contiene tra l’altro valori non trascurabili di potassio (K), stronzio (Sr), bario (Ba), magnesio (Mg), alluminio (Al), zolfo (S), titanio (Ti), manganese (Mn), rame (Cu), bromo (Br), piombo (Pb)”.

Di Capodanno in Capodanno, è dunque cresciuto il numero dei Comuni che emanano ordinanze per vietare l’utilizzo di botti e fuochi d’artificio durante i festeggiamenti di Capodanno. Iniziamo l’elenco, però, subito con un paradosso. Se, da un lato, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente lombarda segnala i danni che i fuochi d’artificio provocano alla qualità dell’aria, dall’altro l’annullamento di alcune delle misure previste dal “piano aria e clima” da parte del Tar (dopo un ricorso di alcuni commercianti) permette, di fatto, di sparare botti e fuochi. Sul sito del Comune di Milano si legge infatti: “In attuazione delle sentenze Tar Lombardia n. 2033/2022 e n. 2034/2022, il divieto di accensione di fuochi d’artificio, compresi i petardi, mortaretti e artifici esplodenti in genere, di cui all’art. 10 del regolamento per la qualità dell’aria avente ad oggetto ‘Combustioni all’aperto’ è annullato”. Il risultato più evidente è proprio che il Comune non potrà emanare alcuna ordinanza, né alcun divieto.
Per quanto riguarda altre città, da anni la Capitale vieta l’utilizzo di botti e fuochi d’artificio, così come a Torino; a Bologna il divieto è entrato in vigore il 24 dicembre e lo sarà sino al 7 gennaio 2023; niente botti per la notte di San Silvestro nemmeno a Bari, Sassari, Treviso e Cecina.

Nel caso in cui alcune amministrazioni cittadine non prendessero provvedimenti in tal senso, si può fare riferimento al decalogo Oipa. L’Organizzazione internazionale protezione animali ha infatti realizzato un video attraverso il quale consiglia come tutelare gli ‘amici a quattro zampe’ che, terrorizzati dal rumore, potrebbero scappare di casa e correre per strada, correndo il rischio di essere investiti. A loro si aggiunge la fauna selvatica che, disorientata dai botti, potrebbe schiantarsi contro alberi, muri, cavi elettrici o – come nel caso degli animali domestici – scappare in strada.
Ecco i punti del decalogo Oipa: teniamo gli animali il più lontano possibile dai festeggiamenti e dai luoghi in cui i petardi vengono esplosi; non lasciamoli soli, potrebbero avere reazioni incontrollate e ferirsi. Stiamo loro vicini, mostrandoci tranquilli e cercando di distrarli; non lasciamoli in giardino. Teniamo in casa o in un luogo protetto gli animali che abitualmente vivono fuori per scongiurare il pericolo di fuga; teniamo alto il volume di radio o televisione, chiudendo le finestre e le persiane; lasciamo che si rifugino dove preferiscono, anche se si tratta di un luogo che normalmente è loro vietato; durante le passeggiate teniamoli al guinzaglio, evitando anche di liberarli nelle aree per gli animali per evitare fughe dettate dalla paura; facciamo visitare l’animale da un veterinario comportamentalista affinché valuti la possibilità di una terapia di supporto; evitiamo soluzioni fai da te somministrando tranquillanti, alcuni sono addirittura controindicati e fanno aumentare lo stato fobico; organizzare una “gita fuori porta” per trascorrere il Capodanno in luoghi lontani dai centri urbani e dai rumori forti e improvvisi; chiediamo al nostro Comune un’ordinanza contro i botti e sensibilizziamo l’opinione pubblica su quanto questi inutili rumori possano essere dannosi per gli animali domestici e selvatici

Anche le “lanterne cinesi”, fatte spesso volare in occasione del Capodanno, possono causare il ferimento e la morte di animali. Si sono verificati diversi casi di selvatici e domestici ustionati, strangolati, o morti per emorragia interna dopo aver ingoiato il metallo tagliente dello scheletro delle lanterne. Il loro volo incontrollato è inoltre molto pericoloso, in quanto facile innesco di incendi boschivi.