GEA-Fida assegnano i Green Finance Awards: top ten dei fondi di investimento 100% verdi

Sono stati consegnati oggi i Green Finance Award 2024, i primi riconoscimenti in Italia per i fondi di investimento che hanno garantito i migliori risultati in termini di rischio e rendimento puntando sulla transizione ecologica. Giunta alla seconda edizione, la top ten, che premia i prodotti di risparmio gestito 100% Green, meno volatili e più remunerativi, è elaborata da GEA – Green Economy Agency, l’agenzia del gruppo editoriale Withub, dedicata alla divulgazione dei temi della sostenibilità, e Fida, gruppo specializzato nello sviluppo di piattaforme per la consulenza finanziaria e il private banking e nella raccolta e analisi di dati finanziari.

Di seguito la top ten dei fondi di investimento, azionari e obbligazioni, che hanno ricevuto i Green Finance Awards: Amundi F. Euro Corp. ST Impact Green Bond A EUR; DWS Invest Corporate Green Bonds LC Cap EUR; GS III Green Bond Short Duration X Cap EUR; Candriam Sust. Bond Euro Short Term R EUR; Pictet-Clean Energy Transition-R $; Vontobel Global Environmental Change A Dis CHF; SISF Global Cities A Dis EUR SV; Pictet-Global Environmental Opportunities-R $; Nordea 1 Global Climate and Environment BC Cap EUR; Abrdn I Asian SDG Equity A EUR.

La top ten è stata stilata da Fida e Gea seguendo alcuni specifici criteri. I Green Finance Award, infatti, prendono in considerazione solo i fondi conformi all’articolo 9 ai sensi della Sustainable Finance Disclosure Regulation europea, quei fondi, cioè, che investono in attività sostenibili in conformità con gli obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG) stabiliti dalla UE. I fondi selezionati inoltre hanno espresso il massimo livello rispetto a due criteri: la sostenibilità valutata mediante FIDA ESG Rating, e la performance in termini di rischio e rendimento valutata mediante il FIDA Perfomance Rating.

FIDA ESG Rating compie una valutazione di tutti gli strumenti gestiti considerando la CSR della società di gestione e la sua gamma di prodotti, l’analisi dei titoli che compongono il portafoglio, il grado di sostenibilità del singolo fondo rispetto alla normativa, la trasparenza verso il consumatore. FIDA Perfomance Rating valuta i risultati dei prodotti di risparmio gestito dal punto di vista del rendimento e del rischio. La valutazione si basa su statistiche mensili che mettono a confronto i fondi all’interno di categorie omogenee facendo emergere i più performanti rispetto ai propri peer, ovvero quelli con politiche di investimento similari.

“I Green Finance Award rappresentano, non solo un riconoscimento a un sistema virtuoso, ma soprattutto uno stimolo all’intero mondo della gestione del risparmio per incrementare gli investimenti nella transizione ecologica. L’obiettivo comune è il raggiungimento dei target climatici previsti nel Fit for 55, verso il Net zero entro il 2050, e in questo percorso anche la finanza ha un ruolo determinante”, ha detto Vittorio Oreggia, direttore di GEA.

“L’approccio alla sostenibilità deve essere pragmatico e in ambito finanziario non può prescindere dai risultati finanziari in termini di rischio e rendimento. Abbiamo, pertanto, definito con Gea una metrica che valuta congiuntamente le caratteristiche ESG e le performance. Siamo lieti di collaborare per il secondo anno a questo premio che valorizza gli sforzi dei gestori coinvolti nella transizione, offrendo le nostre tecnologie di selezione ed in particolare il nostro rating ESG, primo e unico rating italiano di sostenibilità nel risparmio gestito”, conclude Gianni Costan, amministratore delegato di Fida.

I riconoscimenti sono stati assegnati questa mattina nell’ambito dell’evento #GEF24 – Green Economy Finance, l’evento organizzato da Withub, insieme a Eunews, GEA – Green Economy Agency e Fondazione Art.49, per discutere il ruolo di banche e assicurazioni nella transizione verde e le nuove priorità da definire nella nuova legislatura europea. Hanno ritirato il premio Aberdeenstandard, Graziella Ascrizzi, Client Director con il FONDO Abrdn I Asian SDG Equity A EUR, il premio AMUNDI Antonio Volpe, Head of External Distribution di Amundi SGR con il FONDO Amundi Fund Euro Corporate Short Term Bond – A EUR, il premio DWS Paolo Gazzola – Head of Insurance Advisory EMEA ex DE/AT DWS con il FONDO Invest Corporate Green Bonds LC Cap EUR, il premio GS Emanuele Negro, Executive Director di Goldman Sachs Asset Management con il FONDO GS III Green Bond Short Duration X Cap EUR, il premio PICTET Desirée SCARABELLI, Sales Director & ESG Specialist con il FONDO Pictet-Clean Energy Transition- $ e Pictet-Global Environmental Opportunities-R $, infine, il premio VONTOBEL Fabio Borgiotti, Director Senior Relationship Manager, Italy con il FONDO Vontobel Global Environmental Change A Dis CHF. CTR ECO 19 GIU 2024

Incertezza sulle regole, i fondi green puri perdono colpi: valgono 277 miliardi

A poco più di due anni dall’entrata in vigore del regolamento dell’Unione Europea sulla finanza sostenibile, ovvero l’Sfdr (Sustainable Finance Disclosure Regulation), il mondo dei fondi d’investimento classificati come ‘light green‘ (articolo 8) o ‘dark green‘ (articolo 9) continua ad evolversi tra le persistenti preoccupazioni di greenwashing e l’incertezza normativa, scrive in un recente report Morningstar.

Il primo trimestre del 2023 è stato caratterizzato dall’implementazione delle norme tecniche di regolamentazione (Rts) del livello 2 dell’Sfdr, che richiedono l’adozione di standard regolamentari, o Rrs, che richiedono ai gestori di divulgare maggiori informazioni sugli approcci ambientali, sociali e di governance dei loro fondi, sui rischi e sull’impatto della sostenibilità nei documenti precontrattuali e nelle relazioni periodiche, come sottolinea Morningstar. In vista di questo regime di divulgazione aggiornato e seguendo le nuove indicazioni normative, è stata così rivista la classificazione dei fondi, declassando più di 300 prodotti ad articolo 8. Ricordiamo che gli articolo 8 sono fondi che promuovono caratteristiche ambientali o sociali, mentre gli articolo 9 sono fondi che hanno come obiettivo l’investimento sostenibile.

Entrando nel dettaglio, sottolinea Morningstar, i fondi articolo 8 hanno raccolto oltre 25 miliardi di euro di nuovi capitali netti nel primo trimestre del 2023, il doppio rispetto al trimestre precedente, in un contesto di continue pressioni macroeconomiche. Mentre i fondi articolo 9 hanno registrato i più bassi afflussi di sempre, pari a 4 miliardi di euro, soprattutto appunto a causa della recente ondata di declassamenti.

Circa 300 prodotti hanno cambiato lo status Sfdr da gennaio, tra cui più di 260 fondi che sono passati all’articolo 8 da 6 e solo una dozzina di fondi declassati all’articolo 8 da 9. L’ondata di declassamenti di fondi dell’articolo 9 è stata, come ripete Morningstar, molto forte. E’ iniziata nel terzo trimestre del 2022, ma probabilmente potrebbe essere determinata dopo che la Commissione europea ha chiarito in aprile che non ci saranno requisiti minimi per gli investimenti sostenibili. Comunque sia la quota dei prodotti articolo 9 non ha mai registrato deflussi di capitali ed è rimasta pressoché costante, anche se la sua attività si è ridotta dell’1,5% negli ultimi tre mesi, raggiungendo i 277 miliardi di euro. Inoltre il numero di fondi articolo 9 è salito a 887, pari a una quota di mercato del 3,6%, dal 3,2% di fine dicembre 2022. La quasi totalità dei fondi articolo 9 dichiara ora di puntare ad almeno il 70% di investimenti sostenibili, il restante patrimonio rappresenta liquidità e strumenti di copertura.

Il patrimonio dei fondi articolo 8 e articolo 9 è in generale aumentato di oltre il 3% nel primo trimestre, raggiungendo i 4,9 trilioni di euro, spingendo la loro quota di mercato combinata a un livello record del 57%.