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Camion e furgoni: l’elettrificazione in Europa è rallentata nel 2024

Secondo i dati pubblicati martedì dai costruttori, l’elettrificazione di nuovi furgoni e camion ha ristagnato in Europa nel 2024, anche se gli obiettivi europei sono stati inaspriti quest’anno. Considerando tutte le energie, il mercato dei furgoni (veicoli commerciali fino a 3,5 tonnellate) ha registrato una ripresa nel 2024 (+8,3%), in particolare in Germania, Paesi Bassi e Spagna, con quasi 1,6 milioni di furgoni venduti. Ma i furgoni elettrici hanno registrato un calo delle immatricolazioni del 9,1%, con 96.159 furgoni e una quota di mercato del 6,1% (rispetto al 7,2% del 2023). Gli ibridi hanno rappresentato solo il 2% delle vendite, mentre l’idrogeno, il gas naturale e l’etanolo insieme hanno rappresentato l’1,5%. Il diesel ha continuato a dominare il mercato europeo, con oltre 1,3 milioni di furgoni venduti e una quota di mercato dell’85,5%. Le emissioni di CO2 dei furgoni sono esplose in Europa (+55% tra il 1990 e il 2022), più velocemente di quelle delle auto e dei camion, e la crescente domanda di consegne è destinata ad aumentare, secondo il think tank Transport & Environment. Ciononostante, molte aziende di trasporto stanno cercando di ridurre le emissioni di CO2 e i produttori hanno potenziato la gamma di furgoni elettrici, portandola a oltre 400 chilometri. Ma questi modelli sono ancora frenati dagli alti prezzi di acquisto.

Questa battuta d’arresto nell’elettrificazione nel 2024 è particolarmente marcata in Germania (che ha abolito i sussidi all’acquisto per i furgoni e le auto elettriche alla fine del 2023), ma si registra anche in Italia e in Spagna. D’altro canto, i furgoni elettrici continuano a farsi strada nei Paesi Bassi e in Danimarca, dove sono previste maggiori agevolazioni fiscali per le aziende e dove alcune città stanno limitando l’uso dei veicoli più inquinanti. Il 2025 sarà un anno cruciale: gli obiettivi della Commissione Europea in materia di emissioni di CO2 sono stati inaspriti, imponendo ai produttori di ridurre le emissioni del 15% rispetto al 2019, pena pesanti sanzioni. Prima del passaggio all’elettricità totale nel 2035, come le auto.

Per Thomas Fabian, responsabile dei veicoli commerciali dell’Acea (Associazione europea dei costruttori di automobili), questo rallentamento “è un segnale preoccupante per la transizione verso i veicoli a emissioni zero e dimostra l’urgente necessità di creare le condizioni essenziali che consentiranno all’Europa di raggiungere i suoi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2, che sono i più ambiziosi al mondo”. In particolare, l’Acea chiede sussidi all’acquisto e un forte sostegno governativo per accelerare l’installazione di una fitta rete di stazioni di ricarica elettrica.

Per quanto riguarda gli autocarri (oltre le 3,5 tonnellate), il mercato europeo ha registrato un forte calo (-8,5%) con 268.952 veicoli immatricolati, di cui oltre il 95% a motore diesel. I camion elettrici hanno difeso la loro piccola quota di mercato del 2,3%, con 7.516 veicoli venduti. Le vendite variano da Paese a Paese, con un forte calo in Francia e una crescita in Germania e Italia. Tuttavia, secondo l’Acea, anche questi camion dovranno accelerare l’elettrificazione e puntare ad avere almeno un terzo delle immatricolazioni in versione elettrica e a idrogeno entro il 2030.