Supercomputer-Lumi

Arriva Lumi, il supercomputer alimentato da energia rinnovabile

Un supercomputer europeo ad alimentazione rinnovabile e con un contributo tangibile sul piano della riduzione dell’impronta di carbonio. L’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC) ha inaugurato il 13 giugno a Kajaani, in Finlandia, il supercomputer Lumi. Con un sistema di elaborazione in grado di supportare 550 petaflop di potenza, Lumi è il terzo supercomputer più veloce al mondo: significa 550 milioni di miliardi di calcoli al secondo, come se tutti i cittadini dell’UE facessero un’operazione di calcolo ogni secondo, 24 ore su 24, per quasi 40 anni ininterrottamente. La differenza è che Lumi fa tutto questo in un secondo.

Ma non è solo la questione delle prestazioni di velocità che rende Lumi un sistema all’avanguardia per l’Unione Europea. Si tratta del supercomputer più efficiente dal punto di vista energetico in Europa e uno dei più ecologici al mondo: sarà completamente alimentato da energia idroelettrica priva di emissioni di carbonio, utilizzerà sistemi di raffreddamento naturali e il calore di scarto andrà a teleriscaldare il 20% delle case della città Kajaani. La riduzione dell’impronta di carbonio annuale dell’intera città è misurabile in 12.400 tonnellate, paragonabile alla produzione di quasi 4 mila auto. Queste caratteristiche ambientali sono complementari agli utilizzi del nuovo supercomputer europeo, che “grazie alla sua enorme capacità di calcolo, consentirà di compiere progressi scientifici”, come ha sottolineato la vicepresidente della Commissione Europea per il Digitale, Margrethe Vestager, nel giorno dell’inaugurazione. La ricerca sul clima e sulla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico sarà uno dei campi privilegiati delle operazioni di Lumi, “un grande esempio dell’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale per migliorare le nostre vite”.

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A certificare le alte prestazioni di Lumi è la classifica globale Green500, che ogni due anni classifica i 500 supercomputer più potenti al mondo misurandone le caratteristiche di efficienza energetica. “L’energia verde di Lumi è la celebrazione di una nuova era di supercalcolo eco-responsabile”, ha sottolineato il direttore esecutivo di EuroHPC, Anders Dam Jensen, che ha ricordato come “essere in grado di costruire un sistema che sia allo stesso tempo altamente potente ed eco-efficiente è la prova che possiamo raggiungere grandi risultati quando teniamo conto della sostenibilità”. Gli ha fatto eco la vicepresidente Vestager: “È un passo importante per la trasformazione digitale e verde dell’Europa”, grazie alla potenza di calcolo di Lumi e del parco degli otto supercomputer europei pre-exascale. Oltre a Lumi, anche Discoverer (Bulgaria), MeluXina (Lussemburgo), Vega (Slovenia), Karolina (Repubblica Ceca) e i tre in fase di realizzazione, ovvero LEONARDO (che dovrebbe entrare in funzione a luglio a Bologna), Deucalion (Portogallo) e MareNostrum 5 (Spagna).

(Photo credits: https://eurohpc-ju.europa.eu/about/our-supercomputers_en)

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Via libera Ue al tetto gas per Spagna e Portogallo

‘Sì’ di Bruxelles a un tetto al prezzo del gas naturale usato per la produzione di energia nelle centrali elettriche. Ma solo per Spagna e Portogallo. È arrivato mercoledì 8 giugno in serata il via libera definitivo della Commissione europea al ‘cap’ proposto da Madrid e Lisbona per ridurre i prezzi all’ingrosso dell’elettricità nel mercato della penisola iberica, affrontando così il rincaro energetico trainato anche dalla guerra in Ucraina (la Russia è il primo fornitore di energia all’UE).

La misura sarà provvisoria e durerà fino al 31 maggio 2023. Nello specifico, il tetto è fissato a 40 euro per megawattora durante i primi sei mesi dall’entrata in vigore e aumenterà di 5 euro al mese per arrivare a 70 euro a partire dal dodicesimo mese. In linea con gli aiuti di stato dell’UE, entrambi i regimi hanno un valore complessivo di 8,4 miliardi di euro (6,3 miliardi di euro per la Spagna e 2,1 miliardi di euro per il Portogallo) e serviranno per ridurre i prezzi all’ingrosso dell’elettricità nel mercato iberico abbassando i costi di input delle centrali elettriche alimentate a combustibili fossili.

Il sostegno, spiega la nota, assumerà la forma di un contributo diretto ai produttori di energia elettrica (in sostanza alle centrali elettriche a gas e carbone) per finanziare parte dei loro costi. “Anche se il nostro obiettivo finale è ridurre l’impatto sui prezzi dell’energia per i consumatori”, ci spiega un funzionario dell’Ue. “La misura temporanea consentirà a Spagna e Portogallo di abbassare i prezzi dell’elettricità per i consumatori che sono stati duramente colpiti dall’aumento dei prezzi dovuto all’invasione russa dell’Ucraina”, ha spiegato la vicepresidente responsabile per la concorrenza, Margrethe Vestager. La misura eccezionale sarà finanziata in parte dal cosiddetto ‘reddito di congestione‘ (vale a dire il reddito ottenuto dal Gestore del sistema di trasmissione spagnolo a seguito degli scambi transfrontalieri di energia elettrica tra Francia e Spagna), e in parte da una tassa che sarà imposta dai due governi agli acquirenti che beneficiano della misura.

Il periodo di tempo di un anno, spiegano ancora fonti, dovrà essere usato dai governi (soprattutto quello di Madrid) per “adottare altre misure che siano in grado di abbassare i prezzi”, ad esempio la revisione della tariffa regolamentata. Al Vertice europeo del 24 e 25 marzo i premier di Spagna, Pedro Sánchez, e Portogallo, António Costa, erano riusciti a ‘strappare’ agli altri capi di stato e governo il via libera informale alla possibilità di un “trattamento speciale” nel mercato energetico dell’UE per aiutarli a combattere l’impennata dei prezzi dell’energia. La ragione è che la penisola iberica ha una situazione molto particolare a livello energetico, gode di “pochissime interconnessioni” con il mercato centrale dell’Ue e un alto carico di energie rinnovabili. Per questo Bruxelles ha acconsentito a lavorare bilateralmente con i due governi per riconoscere la cosiddetta ‘eccezione iberica’, trovando un accordo di principio lo scorso 26 aprile.