I trasporti ‘tradiscono’ il Green Deal. Dal 2012 sempre più merci su strada
Meno ferrovia, più strada. E quindi più Co2, che vuol dire tradire Green Deal e agenda verde dell’Unione europea. L’Europa che lavora alla transizione sostenibile ha nel trasporto merci uno dei principali nemici del cambiamento che il club a dodici stelle si è imposto, eppure negli ultimi anni troppi camion hanno smentito le buone intenzioni. Dal 2012 in poi la quota di merci movimentata su strada è continuamente aumentata, e contestualmente si è ridotta quella spostata su rotaia.
A lanciare il campanello d’allarme è Eurostat, con i suoi dati aggiornati sulle modalità di consegna di beni. Tra strada, ferrovia, acque interne la prima opzione resta la più utilizzata, e lo risulta sempre di più. Se nel 2012 il ricorso a camion, tir, mezzi pesanti valeva il 73,5% del totale dei carichi merci, questo dato è cresciuto sempre di più: 73,9% nel 2013 e nel 2014, 74,1% nel 2015, 74,5% nel 2016, 75,4% nel 2017, 75,6% nel 2018, 76,3% nel 2019, e 77,4% nel 2020. Contestualmente i treni merci si sono ridotti. Se dieci anni fa rappresentavano il 19,1% dei prodotti da spostare all’interno del mercato unico, alla fine del 2020 rappresentavano il 16,8%.
Tutti dati che confermano i limiti strutturali e infrastrutturali dell’Unione europea, che offrono una chiara indicazione su dove investire per fare della transizione verde quella realtà che l’Ue vorrebbe. L’Istituto di statistica europea richiama all’ordine anche tutta una serie di Paesi, a cominciare da Irlanda, Grecia e Spagna, quelli che praticamente fanno del trasporto merci su strada la loro regola (rispettivamente al 99%, 97% e 96% dei carichi consegnati).
L’Italia non fa eccezione. Alla fine del 2020 strade e autostrade erano percorse dall’88% delle merci da trasportare dentro e fuori il Paese. Anche nel caso nazionale si registra un aumento al ricorso della modalità più insostenibile, anche in questo caso un vero e proprio ‘marchio di fabbrica’. Già nel 2012 si utilizzavano autoarticolati più della media europea, con l’87,3% di merci spostate in questo modo.