Nave incagliata a Marina di Massa: si rischia sversamento di gasolio

Nella tarda serata di martedì 28 gennaio la nave Guang Rong, battente bandiera cipriota, a causa delle avverse condizioni meteo, si è arenata nei pressi del pontile lungo la costa di Marina di Massa. Il cargo, lungo poco più di 100 metri, battente bandiera Cipriota ed adibito al trasporto di pietrame granulato, si trovava nella rada di Marina di Carrara quando il mare grosso, l’intensità del vento e le correnti marina l’hanno spinta verso terra fino a farle urtare il pontile. Tutti i dodici membri dell’equipaggio, principalmente ucraini, sono stati salvati. Sul posto è intervenuto il personale della Capitaneria di porto di Marina di Carrara sotto il coordinamento del Centro regionale di soccorso marittimo della Guardia Costiera di Livorno.

Per il momento non è stato segnalato alcun inquinamento, ma l’elicottero Nemo della Guardia Costiera e l’Arpa continuano a monitorare la situazione soprattutto dal punto di vista ambientale. Considerando che la nave conteneva 102 tonnellate di gasolio, si tratta di capire se e quanto carburante sia finito in mare dopo lo schianto contro il pontile. Secondo il sindaco di Massa, Francesco Persiani, questa nave rappresenta potenzialmente “una piccola bomba ecologica”. “Le condizioni meteorologiche di ieri sera e di oggi non ci hanno permesso di capire lo stato esatto dello scafo della nave, ma speriamo di poterlo fare oggi pomeriggio o domani per vedere se è stato versato del carburante in mare”, ha detto.

Secondo il parlamentare di Avs Angelo Bonelli “il timore che il carburante possa essersi sversato in acqua deve essere affrontato con la massima urgenza, poiché un disastro ecologico avrebbe conseguenze gravissime per l’ecosistema marino e le attività economiche locali. Il forte odore di gasolio percepito nelle ore successive all’incidente rende ancora più necessario un intervento immediato per verificare eventuali sversamenti e contenerne l’impatto”. Per questo il portavoce di Europa Verde chiede al governo e alle autorità competenti di “agire tempestivamente per mettere in sicurezza l’area e prevenire il rischio di inquinamento” e annuncia che presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro Pichetto “per fare chiarezza sulle cause dell’incidente e sulle misure adottate per evitare un disastro ambientale”.

Regno Unito, nave Victory consumata dagli insetti: restauro da 53 mln

E’ sopravvissuta ai cannoni di Napoleone a Trafalgar, a una bomba della Seconda guerra mondiale e ai piani di smantellamento. Ma ora la Victory – la più famosa nave da guerra britannica – deve affrontare un nuovo pericolo mortale: gli insetti che stanno attaccando la sua struttura. Il vascello, costruito nel 1759, è un emblema del patrimonio marittimo britannico. L’ammiraglio Nelson morì a bordo durante la battaglia di Trafalgar nel 1805: la sua statua si trova ancora in cima alla colonna di 51 metri eretta in sua memoria a Trafalgar Square, nel centro di Londra.

Ogni anno, circa 350.000 persone si recano a Portsmouth, nel sud dell’Inghilterra, per visitare questa nave, che è in bacino di carenaggio dal 1922. Attualmente sottoposta a un restauro da 45 milioni di sterline (53 milioni di euro), che è considerato il secondo più grande progetto di restauro in Europa dopo quello della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi, devastata da un incendio.

I lavori si sono resi necessari dopo che si è scoperto che la putrefazione si era estesa a gran parte della struttura in legno. L’acqua piovana siè infiltrata e i temuti insetti hanno trovato cibo di cui nutrirsi. Senza un intervento urgente, Victory continuerebbe a deteriorarsi, portando a un “cedimento strutturale catastrofico”, spiega Simon Williams, responsabile del progetto di conservazione.

Falegnami specializzati stanno lavorando per sostituire alcune parti del telaio, che sarà poi ricoperto da un nuovo strato esterno a tenuta stagna. I responsabili del progetto stanno collaborando con gli esperti dell’Università di Southampton per assicurarsi che vengano utilizzati materiali moderni per garantire la massima longevità. Una volta completato il lavoro attualmente in corso sulla sezione centrale della nave, i carpentieri ripeteranno il processo a prua e a poppa. Il prossimo passo sarà quello degli alberi, un processo graduale che garantirà ai visitatori di continuare ad essere accolti.

La Victory è stata ampiamente ristrutturata l’ultima volta nel 1814. I lavori si svolsero anche dopo la campagna ‘Save the Victory’, condotta dalla Nautical Research Society, nel 1922. Sei anni dopo, la nave divenne un museo e i visitatori continuano ad affluire qui per scoprire la vita quotidiana di un marinaio nel XVIII secolo.

I lavori in corso dovrebbero essere completati nel 2032 o 2033 e dovrebbero consentire alla nave di sopravvivere all’aria aperta per almeno altri 50 anni, se non 100.