Snam, forte crescita di investimenti nei primi 9 mesi (+46,1%). L’ad Venier: “Avanti con transizione green”
Salgono gli utili e gli investimenti, calano i ricavi. I primi nove mesi del 2024 di Snam consolidano l’andamento registrato nel corso dei trimestri precedenti, con “i principali indicatori in decisa crescita, pienamente coerenti con la nostra guidance”, come ricorda l’amministratore delegato, Stefano Venier. Si va avanti, quindi, con il Transition Plan, che ha l’obiettivo di “una transizione energetica sostenibile nel lungo periodo”, proseguendo nel “percorso di rafforzamento della sicurezza del sistema”. Il 50% degli investimenti, infatti, è allineato ai Sustainable Development Goals (SDGs) e il 30% alla Tassonomia Europea. Per il 2024 il gruppo attende investimenti pari a 3 miliardi di euro (di cui 2,8 miliardi in ambito infrastruttura gas e 0,2 miliardi di euro in ambito transizione energetica), una Rab tariffaria a 23,8 miliardi, un livello di Ebitda adjusted maggiore di 2,75 miliardi di euro e un livello di utile netto adjusted pari a circa 1,23 miliardi di euro. Aggiornato l’obiettivo per il debito netto a 16,5 miliardi di euro (rispetto al precedente di 17,5 miliardi) derivante della recente emissione ibrida (1 miliardo di euro).
L’utile netto adjusted del gruppo è salito a 996 milioni di euro, in crescita di 54 milioni (5,7%) rispetto allo stesso periodo del 2023, “per effetto della crescita dell’Ebitda, in parte assorbito da un incremento degli ammortamenti e un aumento degli oneri finanziari netti principalmente dovuto alla crescita dei tassi di interesse”. Crescita a doppia cifra per gli investimenti, in aumento del 46,1% a 1,8 miliardi di euro. Un risultato che è stato determinato principalmente dal business delle infrastrutture gas, riconducibili agli interventi di realizzazione del terminale di rigassificazione di Ravenna e del suo allacciamento alla rete di trasporto del gas oltre che all’avvio dei lavori della Linea Adriatica. Venier, in conference call con gli analisti, conferma che il terminale Fsru di Ravenna “sarà operativo entro il primo trimestre del 2025”. I lavori, spiega il ceo, sono completi “all’80%”, onshore quasi al 100% e offshore oltre il 70%. Da gennaio a settembre “i carichi di Gnl consegnati sono stati 120 e hanno coperto il 25% della domanda di gas: un terzo dagli Usa, un terzo da Quatar, un quarto dall’Algeria e il resto da altre fonti”.
Sul fronte della domanda di gas, quella globale “è aumentata di circa il 3% su base annua trainata dal settore industriale e dalla ripresa della domanda e Asia”, ricorda Venier, mentre quella italiana “è stata di circa 43 miliardi di metri cubi, in calo del 2,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. Un dato “trainato dalla debole produzione termoelettrica nel primo semestre e dal clima mite”. Complessivamente, nei primi 9 mesi sono stati immessi nella rete nazionale di trasporto 46,33 miliardi di metri cubi di gas, in riduzione di 2,70 miliardi di metri cubi (-5,5%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, proprio a seguito della minore domanda e del significativo calo delle esportazioni.
Aumenta, invece, lo stoccaggio, che al 30 settembre è pari a 16,88 miliardi di metri cubi (in aumento di 0,22 miliardi rispetto al 30 settembre 2023). Sul fronte delle acquisizioni, Venier conferma che Snam “continuerà a valutare opportunità”, mantenendo “la nostra flessibilità finanziaria”. Probabilmente “la prossima settimana”, dice l’ad, saranno presentati i documenti all’Antitrust per l’acquisizione al 100% di Edison Stoccaggio e la data possibile del closing “sarà nel primo trimestre del 2025”. L’accordo vincolante era stato sottoscritto il 25 luglio scorso per un controvalore di circa 560 milioni di euro.