Svolta RePowerEU: 300 miliardi mobilitati e spinta sui pannelli solari
La Commissione Europea ha presentato il piano ‘RePowerEU’ per ridurre la dipendenza europea dai combustibili fossili, in particolare quelli importati dalla Russia. “Si tratta di un grande pacchetto sui temi che sono emersi come cruciali dopo l’invasione russa dell’Ucraina, tra cui quello della sicurezza energetica”, ha dichiarato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Abbiamo visto – ha detto – quanto siamo dipendenti e vulnerabili dalle fonti che arrivano da Mosca, ma con questo piano arriveremo a esserne indipendenti”.
Come illustrato da von der Leyen, il piano RePowerEU si concentrerà su tre livelli: “Primo, sulla domanda, cioè sul risparmio energetico. Secondo, sulle forniture, per sostituire le fonti russe con quelle di altri partner più affidabili. Terzo, sulle energie rinnovabili, accelerando gli investimenti. Saranno mobilitati quasi 300 miliardi di euro, di cui circa 72 miliardi in sovvenzioni e 225 miliardi in prestiti: il 95% dei finanziamenti andrà a sostenere la transizione verde per le rinnovabili”. Per raggiungere gli obiettivi di diversificare i fornitori di energia, abbattere i consumi energetici e puntare sull’energia pulita, Bruxelles stima che servirà un investimento aggiuntivo di 210 miliardi di euro da qui al 2027, ma anche che la riduzione delle importazioni di combustibili fossili russi porterà a un risparmio di 100 miliardi di euro all’anno.
Tra le proposte della Commissione, un emendamento al Pnrr per usare circa 225 miliardi di euro in prestiti non ancora richiesti dai governi europei da incanalare in investimenti a sostegno del piano e l’aumento della dotazione finanziaria dello stesso con 20 miliardi di euro di sovvenzioni provenienti dalla vendita di quote di carbonio del sistema di scambio di emissioni dell’Ue – il sistema ETS – che oggi sono ferme nella riserva di Stabilità del Mercato. Attraverso l’attuale quadro finanziario (2021-2027), la Commissione intende dirottare una parte dei fondi della politica di coesione (circa 100 miliardi di euro) e della politica agricola comune, la PAC (circa 7,5 miliardi) per investire in energie rinnovabili, idrogeno e infrastrutture. In autunno la Commissione raddoppierà i fondi disponibili per il bando 2022 del Fondo per l’innovazione, portandoli a circa 3 miliardi di euro.
INFRASTRUTTURE
Per integrare meglio i progetti di interesse comune e le infrastrutture di collegamento del gas – si legge nel piano ‘RePowerEU’ – si stima che saranno necessari investimenti per circa 10 miliardi di euro, con circa 12 nuovi progetti infrastrutturali a cui dar vita nei prossimi anni e 20 già in lavorazione. “Non serve rivoluzionare l’infrastruttura energetica attuale”, ha spiegato un funzionario dell’Ue. Nel quadro del piano presentato oggi, l’Esecutivo europeo ha lanciato anche un nuovo bando da 800 milioni di euro nel quadro del Meccanismo per collegare l’Europa, a cui ne seguirà un altro all’inizio del 2023.
RINNOVABILI
Aumentare l’obiettivo principale per il 2030 per le rinnovabili dal 40% al 45% raddoppiando la capacità fotovoltaica entro il 2025 e installando 600 Gigawatt entro il 2030. È un altro dei progetti suggeriti dalla Commissione Ue che, attraverso il ‘RepowerEU’, lancia un’iniziativa sui tetti solari con l’obbligo legale per gli Stati membri di installare pannelli fotovoltaici sui nuovi edifici pubblici e commerciali e su quelli residenziali, ovvero le case. Il piano prevede inoltre di raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore e misure per integrare l’energia geotermica e solare termica nei quartieri modernizzati.
La Commissione sta lavorando anche alla creazione del meccanismo di acquisto congiunto di energia, in cui “negozierà per gli Stati membri che ne fanno parte (dal momento che sarà su base volontaria) gas e poi in futuro anche idrogeno”, ha evidenziato la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson che spera, a livello europeo, di “raggiungere prima dell’estate nuovi accordi politici – dopo quelli siglati con Canada e Stati Uniti – per ulteriori forniture di gas naturale liquefatto (GNL)”, la sottolineatura di Simson che auspica, per Bruxelles, un futuro di indipendenza energetica dalla Russia. Attualmente l’Europa importa oltre il 50% dell’energia da Mosca.
TIMMERMANS
Il vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, è tornato sull’idea di Mario Draghi di limitare l’uso dei condizionatori: “In Italia il premier ha dato un’idea al Paese sulla temperatura dei condizionatori per risparmiare energia, ma è una questione che va lasciata alla discrezione delle aziende e dei singoli cittadini. Voglio solo informarli che abbassare la temperatura del riscaldamento in inverno e non azionare troppo presto l’aria condizionata in estate è un modo di togliere soldi dalle tasche di Putin e questa è una cosa buona”