Venezia verso la sostenibilità: più fontane, meno bottiglie di plastica

Si stima che il turismo contribuisca alla produzione di una quantità di rifiuti compresa tra il 28 e il 40% a seconda della stagione

In una città come Venezia, dove il turismo è una delle maggiori fonti di ricchezza con milioni di visitatori ogni anno, il problema della sostenibilità deve sempre essere uno dei primi pensieri degli amministratori. Si stima, infatti, che il turismo contribuisca alla produzione di una quantità di rifiuti compresa tra il 28 e il 40% a seconda della stagione, secondo i dati comunicati a Afp dal Comune.

Uno dei principali problemi è quello delle bottiglie di plastica. Ed è per questo che le autorità locali hanno deciso di promuovere l’uso delle borracce valorizzando la rete di fontanelle che punteggiano le piazze e i vicoli della Serenissima.

Nel centro storico ci sono 126 fontane sparse in tutti i quartieri, sono facili da trovare, ce n’è una quasi ogni cento metri“, spiega l’architetto Alberto Chinellato, responsabile della viabilità, nel suo ufficio in municipio con vista sul Ponte di Rialto. Per agevolare i turisti, Veritas, la società di distribuzione dell’acqua, ha sviluppato un’applicazione per smartphone “che consente di accedere a una mappa con l’elenco di tutte le fontane presenti nel territorio veneziano“. Attivando il GPS, i turisti “possono trovare la strada più breve per riempire le loro bottiglie d’acqua“.

E tutto questo è ovviamente nell’interesse della città, perché “incoraggiare l’uso di acqua potabile gratuita produce meno rifiuti (…) ma significa anche che meno bottiglie vengono trasportate nel centro storico, il che significa meno inquinamento e meno trasporti“, dice Chinellato.

Anche all’Hotel Flora il proprietario ha deciso di contribuire alla crociata contro la plastica sensibilizzando i suoi ospiti. “Abbiamo semplicemente fatto stampare un cartoncino su cui abbiamo segnato le fontane di Venezia con una piccola goccia blu“, racconta l’albergatore 49enne Gioele Romanelli, mostrandone con orgoglio una copia su un tavolino da bistrot. Al momento del check-in, tutti gli ospiti vengono informati e la loro “reazione è sempre entusiasta“, afferma. “E a volte sono sorpresi di sapere che l’acqua di Venezia è potabile”, aggiunge. “Con questo piccolo gesto, i nostri clienti possono partecipare attivamente alla lotta contro la plastica”, dice, considerandolo un modo, in una città “che ha un numero enorme di turisti”, per dare loro un senso di “responsabilità“. Oltre alla piccola carta stampata, Gioele Romanelli ha eliminato lo shampoo e il gel doccia monodose nelle camere a favore di dispenser ricaricabili installati nei bagni. Infine, “a colazione abbiamo eliminato completamente la plastica utilizzando piccoli contenitori di vetro per il muesli, la frutta secca, lo yogurt…“.

Mentre dopo la pandemia Venezia sta gradualmente recuperando le sue presenze turistiche, che nel 2019 avevano raggiunto i 5,5 milioni di visitatori (per 50.000 abitanti), il Comune vuole anche limitare gli arrivi introducendo da gennaio 2023 una tassa per tutti i visitatori che arrivano in giornata e che quindi sfuggono alla tassa di soggiorno finora prevista. Questa tassa, pagabile online su un sito dedicato dove è possibile ottenere un codice QR da controllare agli ingressi della città, sarà compresa tra i tre e i dieci euro a seconda del numero di visitatori.