“L’incremento dell’attività bradisismica iniziato a gennaio di quest’anno raggiunge un suo culmine, nessuno può dire se il più alto, il 13 maggio nel pieno di una sequenza sismica che rovescia le persone per strada e incute paura. La magnitudo 4,4 Richter delle 12.07 è una delle più elevate attese nell’area dei Campi Flegrei, appena al di sotto di quel 4,6 del marzo scorso, record ancora imbattuto da quando si misurano questi terremoti con strumenti moderni. Anche se, in linea teorica, se ne potrebbero liberare di più elevate, soprattutto nel caso si facesse imminente un’eruzione che, al momento, resta vagamente definita sull’orizzonte lontano. Ma il corteo sismico delle regioni vulcaniche della Terra è potenzialmente pericoloso anche in assenza di un evento eruttivo”. Lo scrive Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico, in un suo intervento su La Stampa. Si legge ancora: “Una sequenza sismica in pieno sviluppo in un’area ad elevato rischio vulcanico, con un sollevamento del terreno in atto, con una colonna magmatica comunque presente sotto le case da millenni, il tutto in una regione antropizzata come nemmeno a Hong Kong dove, però, la popolazione non ha nemmeno la minima idea del rischio che corre e, anzi, lo allontana costantemente dalla propria coscienza affidandosi a una impossibile protezione da parte delle autorità. Si comprende il panico, si giustifica l’agitazione, ma non si può capire l’invocazione a un potere superiore che nessuno può costituire e che l’unica cosa che potrebbe eventualmente fare è favorire l’esodo”. Tozzi aggiunge: “Non ci sono santi cui appellarsi, non ci sono opere da mettere in atto, c’è solo da isolare e riconoscere gli edifici non adeguati per poi sgomberarli e decidere se recuperarli con una ristrutturazione che richiederà anni. C’è solamente da allontanare, con la necessaria dolcezza e con i necessari aiuti, la popolazione perché trovi altrove ragioni di vita sostenibile”.