Energia, dal 21 al 23 maggio la fiera ‘Hydrogen-Expo’ a Piacenza

Piacenza Expo si prepara ad ospitare, dal 21 al 23 maggio 2025, la quarta edizione di Hydrogen-Expo, la principale mostra-convegno italiana dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno. Con oltre 220 espositori confermati, Hydrogen-Expo si conferma come il più grande evento italiano e tra i primi in Europa interamente dedicato allo sviluppo della filiera dell’idrogeno. Durante la tre giorni piacentina i principali player del comparto si confronteranno sul processo di transizione energetica in Italia, con focus dedicati agli sviluppi delle tecnologie applicate a settori strategici dove l’idrogeno si è già affermato quale valida alternativa ai combustibili fossili, come trasporti, industrie ad alta intensità energetica e utenze domestiche.

“L’idrogeno è una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione in coerenza con gli impegni assunti nel Pniec al 2030 e nel Net Zero al 2050”, spiega il Direttore Generale di ENEA, Giorgio Graditi, “La strategia italiana punta, in primo luogo, sullo sviluppo dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, senza trascurare il contributo potenziale dell’idrogeno blu parallelamente allo sviluppo in corso dello studio sulla CCS, ed in prospettiva quello dell’idrogeno ottenuto da fonte nucleare, coerentemente con lo sviluppo del programma sul nucleare avanzato e sostenibile”. Per Graditi “il percorso è avviato e non si tornerà indietro. La strada da percorrere è lunga, ma il sistema Paese sta dimostrando di avere tutte le competenze necessarie a livello di ricerca, innovazione e industria per favorire la penetrazione dell’idrogeno nel mix energetico”. Ma, affinché tale riconversione possa avere successo, servono sinergie e cooperazione, sottolinea il Direttore Generale di ENEA: “è sempre più evidente l’importanza di potenziare e valorizzare la collaborazione tra ricerca, accademia, e industria anche nell’ottica di rafforzare il rapporto pubblico-privato, mettendo a sistema la domanda di innovazione tecnologica proveniente dal mondo industriale e la capacità di risposta di alta qualificazione in termini di innovazione da parte della ricerca”.