
Si è chiusa a Roma la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina 2025, una due giorni che ha riunito governi, imprese, organizzazioni internazionali, istituzioni finanziarie e rappresentanti della società civile nell’impegno comune di sostegno all’Ucraina. Numerosi gli accordi siglati anche nella giornata conclusiva, con molti ministri del governo Meloni arrivati alla Nuvola dell’Eur per le firme ufficiali. Le intese spaziano da scienza e ricerca ai trasporti, passando per ricostruzione verde, lavoro.
Nasce la Coalizione internazionale per la scienza, la ricerca e l’innovazione in Ucraina. Iniziativa voluta dalla collaborazione tra il Ministero dell’Università e della Ricerca italiano, il Ministero dell’Istruzione e della Scienza ucraino, l’UNESCO e la Commissione Europea, che rappresenta un passo centrale nella promozione della scienza, della ricerca e dell’innovazione, ritenuti “pilastri per una ripresa sostenibile, inclusiva e duratura dell’Ucraina”. Durante la giornata è stata presentata e sottoscritta anche la Dichiarazione d’Intenti di Roma per la scienza, la ricerca e l’innovazione in Ucraina che sancisce ufficialmente la nascita della Coalizione, chiamata a promuovere azioni concrete per la ricostruzione e la modernizzazione del Paese, sostenere gli scienziati locali e riconoscere il ruolo centrale del settore nella ripresa dell’Ucraina.
Firmato anche un memorandum per evolvere la rete ferroviaria ucraina, a sancirlo il Gruppo FS. Tra i principali punti c’è lo sviluppo dei collegamenti passeggeri e merci tra Italia e Ucraina, il commercio e la logistica internazionale, il trasferimento del know-how tecnico del settore del trasporto e la consulenza per lo sviluppo di un’infrastruttura ferroviaria moderna e resiliente. L’accordo è stato firmato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Fs, Stefano Antonio Donnarumma, e dal Ceo di UZ, Oleksandr Pertsovskyi, che avrà l’obiettivo, non vincolante, di esplorare opportunità di collaborazione nell’arco dei prossimi due anni. “Da mesi lavoriamo con la controparte ucraina per un’evoluzione della rete ferroviaria del Paese, infrastruttura molto importante vista l’estensione dell’Ucraina”, ha commentato Donnarumma.
Annunciata quindi la firma di un Piano di Lavoro a Medio Termine con Kiev “per una ricostruzione verde e sostenibile”. Si tratta del primo progetto concreto da oltre 2 milioni di euro per il monitoraggio dell’aria in Ucraina, dove è già vivo l’impegno dell’Italia attraverso il Fondo Clima, che destina oltre 1,2 miliardi anche all’Europa orientale. Il viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha ribadito l’impegno italiano “come parte integrante della costruzione di una pace duratura”. C’è voglia di sinergie anche sull’energia. Per il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, “l’Italia è il paese di raccordo tra l’Europa continentale e l’Africa. Questo ci porta ad essere uno dei punti di approdo per le energie che vengono da sud per trasferirle nella parte continentale dell’Europa. L’integrazione con la realtà ucraina diventa quindi fondamentale per noi, proprio nell’ottica di futuro”.
Altro memorandum firmato sul lavoro, a siglarlo la vicepremier ucraina Yulia Svyrydenko con la ministra del Lavoro, Marina Calderone, che spiega: “Metteremo a disposizione la nostra esperienza nella gestione di un sistema di relazioni industriali evolute e di competenze in materia di dialogo sociale, ma anche l’utilizzo degli strumenti tecnologici avanzati”.
Alla Nuvola c’è stato anche il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per certificare come l’agricoltura “sia strategica per la stabilità globale. Aiutare l’Ucraina a ricostruire il suo sistema agricolo significa anche garantire la sicurezza alimentare di interi continenti, a partire dall’Africa”.
Il supporto italiano è ribadito pure dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “L’Ucraina ha bisogno delle imprese italiane”, ha spiegato riferendosi all’accordo siderurgico su Piombino con Metinvest. “Il fatto che in queste ore migliaia di persone si siano ritrovate a Roma nel momento decisivo anche per le sorti dell’Ucraina, dimostra la centralità del governo italiano e dell’Italia nei nuovi processi europei e internazionali”.