Ue-Mercosur, 145 eurodeputati chiedono parere Corte Giustizia su accordo

"Puntiamo a una votazione per la sessione plenaria del 24 novembre", ha spiegato il gruppo informale dell'Eurocamera.

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Chiedere alla giustizia una verifica della compatibilità dell’accordo commerciale tra Unione europea e Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela, ora sospeso) con i Trattati dell’Unione europea. “Oggi, il gruppo informale del Parlamento europeo sul Mercosur ha depositato la proposta di risoluzione per chiedere un parere alla Corte di giustizia dell’Unione europea sulla compatibilità dell’accordo di partenariato Ue-Mercosur e dell’accordo commerciale interinale con i trattati dell’Ue“, spiega in una nota il Gruppo informale dell’Eurocamera sul Mercosur.

In base alle procedure, servivano 72 firme per presentare la mozione, ma il sostegno è arrivato dal doppio richiesto – 145 (sui 720 deputati in totale si tratta di poco più del 20% dell’aula) – ed è stato sia politicamente trasversale, andando dal Partito popolare europeo (Ppe) alla Sinistra, passando per i Socialisti e democratici (S&d), i liberali di Renew e i Verdi, sia geograficamente ampio, rappresentando 21 nazionali. Un appoggio largo dovuto, in particolare, al fatto che la mozione non è specificamente contro l’accordo con il Mercosur, bensì per verificarne la compatibilità con i Trattati Ue. “Puntiamo a una votazione per la sessione plenaria del 24 novembre”, ha spiegato il gruppo informale. Per Cristina Guarda, eurodeputata di Verdi, eletta nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), si tratta di “un passaggio fondamentale” perché “se la mozione sarà approvata, il Parlamento non potrà più esaminare l’accordo finché non arriverà il parere della Corte. E se il parere sarà negativo, il Mercosur sarà definitivamente bloccato”. Per Guarda, l’accordo “mette a rischio la salute pubblica e la sicurezza alimentare, aprendo la porta a pesticidi vietati in Europa e a carni trattate con ormoni”.

Nel testo di risoluzione, viene espressa preoccupazione “che la suddivisione dell’accordo Ue-Mercosur in un Accordo di partenariato Ue-Mercosur (Apem) e un Accordo commerciale ad interim (Ita) possa essere incompatibile con l’articolo 218, paragrafi 2 e 4, del Trattato sul funzionamento dell’Ue (TfUe) che è quello che si applica in caso di negoziati e conclusioni di accordi con uno o più Paesi terzi od organizzazioni internazionali, “nonché con il principio di attribuzione, il principio di equilibrio istituzionale e il principio di leale cooperazione sanciti” dal Trattato sull’Ue (TUe). La preoccupazione viene sollevata anche per il fatto che “gli orientamenti negoziali emanati dal Consiglio non vengano rispettati e che ciò incida sulle regole di voto in seno al Consiglio e impedisca ai Parlamenti nazionali di esprimere la loro legittima opinione sull’accordo”.

Infine, il testo circostanzia il timore che “il meccanismo di riequilibrio previsto dall’accordo Ue-Mercosur possa quantomeno essere incompatibile” con alcuni articoli del TfUe e con altri “della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, nonché con la capacità dell’Ue di mantenere l’autonomia del proprio ordinamento giuridico”. Così come “che l’Apem e l’Ita possano compromettere l’applicazione del principio di precauzione” – comportando delle incompatibilità sia con il TfUe che con la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue – e “che il principio di precauzione possa essere pregiudicato dall’autorità conferita a un collegio arbitrale di valutare l’applicazione del principio di precauzione da parte dell’Ue”. Per queste ragioni i deputati hanno deciso di proporre ai loro colleghi di sostenere il ricorso alla Corte di Giustizia. Se la risoluzione sarà adottata dalla maggioranza del Parlamento, la presidente Roberta Metsola sarà incaricata “di adottare le misure necessarie per ottenere rapidamente tale parere dalla Corte di giustizia e di trasmettere la presente risoluzione, per conoscenza, al Consiglio e alla Commissione”.