Cingolani: “Con la crisi più rinnovabili, ma occhio al risparmio”

Al summit di Berlino il ministro per la Transizione ecologica promuove una rivoluzione culturale per aumentare la consapevolezza nella gestione di energia

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La crisi energetica attuale accelererà la transizione verde”. Lo afferma il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al Berlin energy transition dialogue 2022, sottolineando che “la situazione che stiamo affrontando ora sta costringendo i nostri Paesi ad accelerare verso le energie rinnovabili”. Nonostante le difficoltà a livello internazionale, “in Italia stiamo cercando di mantenere la tabella di marcia sulla decarbonizzazione esattamente come era prima della guerra”. Questo significa che “stiamo sostituendo il gas importato dalla Russia esattamente nella stessa quantità, o forse un po’ meno”, considerato che “nel frattempo stiamo accelerando le installazioni rinnovabili e il programma di risparmio energetico”. Tuttavia, secondo il ministro Cingolani, “in questo momento, non credo che Paesi ad alta intensità energetica come la Germania o l’Italia possano farcela solo con le energie rinnovabili, serve ancora un po’ di gas per la programmabilità”.

Come la Germania – infatti – anche l’Italia importa molto gas dalla Russia, circa il 40%, ovvero 29 miliardi di metri cubi ogni anno”. Il Ministro, tuttavia, ricorda che “ci stiamo affrettando a ottenere l’indipendenza dal gas russo, abbiamo cinque gasdotti che collegano il Paese”, di cui “tre sono lungo il percorso meridionale e orientale”. Se l’obiettivo è “essere molto veloci nel sostituire” questi 29 miliardi di metri cubi, precisa Cingolani, “ci sono altre strategie che in parallelo dovrebbero essere impiegate”, come un “approccio maturo al risparmio energetico” o la chimica di trasformazione: “Produciamo 30 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno e una gran parte di questi può essere trasformata in energia o compost”. In questo modo “possiamo ridurre la dipendenza dall’estero, ma anche mostrare la strada verso una transizione energetica sostenibile”.

Il ministro per la Transizione ecologica va oltre, insistendo sul fatto che nei prossimi “tre o quattro decenni”, l’Europa dovrà considerare “seriamente” nuove alternative. “Non ho detto fissione, ma fusione, con reattori più piccoli da utilizzare in specifici distretti ad alta intensità energetica”. “Per il futuro – aggiunge – dobbiamo pensare a qualcosa di stabile, duraturo, sicuro, programmabile, una fonte di energia globale” e “questo è il momento di investire e fare sforzi per trovare il modo migliore per produrre energia”. In caso contrario, “tra 20 anni saremo qui a discutere sempre più degli stessi problemi, e forse con una situazione ambientale peggiore”.

Il risparmio – secondo Cingolani – è una rivoluzione culturale, non può essere solo imposta con la legge, ma bisogna investire nelle nuove generazioni”. La riflessione sulla sostenibilità riguarda prima di tutto il risparmio energetico: “Ridurre e migliorare la gestione dell’energia nelle abitazioni è una questione di sistema nazione, di educazione e di consapevolezza pubblica”, che “non riguarda solo il controllo termostatico o il riscaldamento della casa” ma anche i settori produttivi, come quello alimentare e automobilistico.