Eurojust, l’agenzia Ue per la cooperazione giudiziaria, sta assistendo le autorità di Italia, Germania e Ungheria con una serie di perquisizioni per contrastare l’uso di dispositivi di emissione difettosi nei motori che sarebbero presenti in auto di un produttore giapponese. I dispositivi sarebbero stati montati nei motori di fabbricazione italiana, dando l’impressione che le emissioni di ossido di azoto dei veicoli fossero in linea con le normative Ue. I motori sono stati successivamente assemblati in vari modelli della casa automobilistica in uno stabilimento ungherese. In Italia le perquisizioni sono state eseguite dai militari della guardia di finanza di Milano e Torino su indicazione della Procura di Francoforte (Germania).