Il 6 luglio 2022 S.E. Mons. Gabriele Giordano Caccia, Osservatore Permanente presso l’ONU, ha provveduto a depositare presso il Segretariato Generale dell’ONU lo strumento con il quale la Santa Sede, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, accede alla Convenzione-Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.
Quanto prima, in base ai requisiti legali previsti dall’Accordo di Parigi, la Santa Sede, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, intende depositare anche lo strumento di accessione a quest’ultimo.
Con l’attuale strumento di accessione, come con quello che seguirà, a ciascuno dei quali è allegata una Dichiarazione, la Santa Sede, in nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, intende contribuire e dare il proprio sostegno morale agli sforzi di tutti gli Stati per cooperare, in conformità con le loro responsabilità e rispettive capacità, comuni ma differenziate, in una risposta efficace e adeguata alle sfide poste dal cambiamento climatico per la nostra umanità e per la nostra casa comune. Queste sfide hanno una “rilevanza non soltanto ambientale, ma anche etica, sociale, economica e politica, incidendo, soprattutto, sulla vita dei più poveri e fragili. In tal modo fanno appello alla nostra responsabilità di promuovere, con un impegno collettivo e solidale, una cultura della cura, che ponga al centro la dignità umana e il bene comune”. (Papa Francesco, Video-Messaggio per l’High Level Climate Ambition Summit, 12 dicembre 2020).
In questo contesto, la Santa Sede richiama l’urgente invito di Papa Francesco “a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti” (Lettera Enciclica Laudato Si’ sulla cura della casa comune, § 14).
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