“Con i cambiamenti climatici, comincia a venire a mancare la strada segnata, le irregolarità aumentano, si fanno strada i fenomeni estremi. Sono fenomeni molto più difficili da prevedere, non come qualità ma come quantità, prevedere l’alluvione nelle Marche di quella intensità e in quella specifica zona ristretta era impossibile”. Lo dice a GEA il meteorologo Paolo Sottocorona.
“I modelli matematici non erano in grado di prevedere quel tipo di fenomeno e tantomeno prevederlo lì e non 10 chilometri più in là. I centri metereologici seri non possono prevedere l’evento super estremo né come intensità né come localizzazione, per farlo ci vorranno ancora decenni”, precisa.