“Voglio chiedere alle grandi aziende minerarie, petrolifere, forestali, immobiliari e agroalimentari che smettano di distruggere i boschi, le aree umide e le montagne; che smettano di contaminare i fiumi e i mari; che smettano di intossicare i popoli e gli alimenti”. Lo scrive Papa Francesco nel suo ultimo libro ‘Vi chiedo in nome di Dio’ (edizioni Piemme), a cura del giornalista argentino dell’agenzia Telàm, Hernan Reyes Alcaide.
“Le riprove di queste aggressioni costanti alla nostra Casa comune sono tangibili, clamorose e alcune rischiano di essere irreversibili se non agiamo subito. La perdita di biodiversità, la degradazione ambientale e il riscaldamento globale sono tra le conseguenze inevitabili delle nostre azioni, perché abbiamo consumato avidamente più risorse della Terra di quanto il pianeta possa sopportare”, è l’appello del Papa.