Otto italiani su dieci auspicano che nel nostro paese vengano aumentati gli investimenti pubblici nelle energie rinnovabili. Sono in particolare le donne a manifestare questa istanza (82%) e gli over60 (86%). Quattro italiani su 10 invece – una quota minoritaria ma molto consistente – chiede ai politici italiani di puntare sull’energia nucleare per favorire la transizione energetica dalle fonti fossili. Lo dicono i principali dati focalizzati sulle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina elaborati dall’EngageMinds HUB, Centro di ricerca dell’Università Cattolica di Cremona, su un campione di oltre 9000 italiani.
Fra le preoccupazioni principali degli italiani c’è il costo del gas: il 72% del campione teme che il conflitto Russia-Ucraina determini ulteriori rincari, ma l’analisi ha colto anche come questo allarme si stia mitigando rispetto al marzo scorso. Dopo l’energia, è il cibo a focalizzare l’attenzione degli italiani. E anche in questo caso, il pessimismo dei mesi scorsi va diminuendo: se infatti a marzo il 54% dei cittadini credeva che la guerra avrebbe determinato una grave carenza delle scorte nazionali di cereali, ora a temerlo è il 47%.