La parola entrata nel vocabolario comune in Norvegia è “rekkevideangst” e descrive l’ansia legata all’autonomia dei veicoli elettrici. Temperature spesso gelide, terreno accidentato, distanze molto lunghe, la Norvegia non è il parco giochi ideale per l’auto elettrica, che perde autonomia con il freddo intenso. Tuttavia, il paese nordico è il campione mondiale indiscusso nella diffusione di questi veicoli. L’anno scorso è stato registrato un record: quattro auto nuove su cinque (79%) erano elettriche. Un fatto curioso, visto che il regno è un grande produttore di petrolio, ma ha anche l’obiettivo di mettere fine ai motori termici per le nuove immatricolazioni dal 2025. Cioè dieci anni prima dell’Unione Europea. Dati decisamente lontani dalle statistiche europee. Secondo l’Acea, il mercato delle auto elettriche ha rappresentato il 12,1% delle vendite di auto nuove nel 2022 nell’Ue, rispetto al 9,1% dell’anno precedente.
Il gelo potrebbe essere – ma non lo è – un ostacolo alla diffusione dei veicoli elettrici in Norvegia, perché se vengono lasciati all’aperto a temperature comprese tra -10/-15°C, consumano molta più batteria. Nella stagione fredda, la perdita di autonomia dipende dal modello del veicolo e, ovviamente, dall’intensità del gelo.
Ma in Norvegia la parola d’ordine è: pianificazione. Le app delle case automobilistiche e l’ampia rete di punti di ricarica veloci e superveloci, più di 5.600, aiutano ad affrontare anche lunghi viaggi. Il problema è tutt’altro che insormontabile, tanto è vero che le auto elettriche hanno rappresentato lo scorso anno il 54% delle nuove immatricolazioni nel Finnmark, la regione più settentrionale del Paese. Situata nel cuore dell’Artico, detiene un record nazionale che fa venire i brividi: la colonnina di mercurio scende anche a -51°C.
Anche altri paesi nordici abituati a temperature rigidissime, come l’Islanda (33,3% delle immatricolazioni nel 2022) o la Svezia (32,9%), sono leader mondiali nelle auto completamente elettriche. “Sempre più veicoli elettrici hanno sistemi di preriscaldamento della batteria, il che è intelligente perché aumenta l’autonomia e l’auto si ricarica più velocemente se si riscalda“, spiega Christina Bu, segretaria generale dell’Associazione norvegese per i veicoli elettrici.
La politica norvegese è proattiva, con motori termici altamente tassati a differenza di quelli elettrici, anche se il governo sta iniziando a tagliare questi vantaggi finanziari per compensare un deficit stimato in quasi 40 miliardi di corone (3,8 miliardi di euro) l’anno scorso. “La ricetta del successo in Norvegia è la tassazione ecologica“, riassume Christina Bu. “Tasseremo ciò che non ci piace, le auto a combustibili fossili, e incoraggiamo ciò che ci piace, le auto elettriche. È così semplice. E se può farlo la Norvegia, possono farlo tutti“, aggiunge.