“Nella competizione globale la Cina è riuscita ad acquisire una posizione privilegiata nel Continente africano, diventandone il principale partner nelle relazioni commerciali”. Lo dice Andrea Biancardi, Junior Lecturer in Energy Transition presso la Sda Bocconi. Parlando delle terre rare, Biancardi spiega: “Rispetto ad altre potenze, da quelle europee agli Stati Uniti, ha il pregio di presentarsi con dei progetti infrastrutturali, dalle strade agli ospedali. E il vantaggio della Cina è stato anche quello di vedere l’Africa non solo come un fornitore di materie prime e risorse naturali, ma anche come un mercato di sbocco delle proprie merci”. Nell’inserto economia di Repubblica si legge anche che “il presente è della Cina, ma il futuro si trova in Africa. Con l’Europa che proverà faticosamente a inserirsi, per non trovarsi dietro anche agli Stati Uniti, tradizionalmente ricchi di materie prime. La nuova geografia delle terre rare e di tutti i minerali critici fondamentali per la transizione energetica, l’elettronica di consumo, ma anche per i motori elettrici e i sistemi di difesa tecnologicamente avanzati si trova all’interno di queste direttrici che orienteranno il mondo nei prossimi anni. In pratica, chi li possiede – o chi sarà più veloce ad accaparrarseli – dominerà l’industria dei prossimi anni”.