Caldo, Rifkin: Intervenga Mattarella, Italia guidi patto per salvare Mediterraneo

“L’Italia, insieme a Grecia, Francia e Spagna e alle altre 19 nazioni che condividono l’ecosistema marino del Mediterraneo, sono i Paesi più colpiti nel mondo dall’attuale ondata di calore”. Così Jeremy Rifkin, guru degli attivisti ambientalisti, in una intervista a Repubblica. Roma definita ‘infernal city’ non è solo un modo di dire: “Purtroppo no. Il Mediterraneo si sta surriscaldando a una velocità superiore del 20% a quella del resto del mondo – continua Rifkin -. L’ecosistema della regione avrà, entro il 2050, il 40% in meno di precipitazioni nella stagione piovosa invernale e il 20% in meno di pioggia fra aprile e settembre. Le condizioni oggettive di siccità dureranno sei mesi all’anno. I bacini idrici avranno un decremento del 25%”. Di qui l’appello del guru ambientalista: “È urgente che gli italiani prendano piena consapevolezza che senza un’iniziativa rapida e decisa per risolvere il cambiamento climatico il Paese rischia una catastrofica distruzione degli ecosistemi, la perdita di vite umane, migrazioni di massa nel corso dei prossimi quattro decenni. Perciò vorrei fare un appello al vostro presidente Sergio Mattarella”. Questo: “Conosco il suo interesse sincero in merito all’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sull’Italia, sull’Europa e sul mondo. La mia speranza è che il presidente utilizzi questo momento come un’opportunità per dare il via a un dialogo che prepari l’Italia alle trasformazioni necessarie a dotarsi di un’infrastruttura resiliente, che io chiamo ‘da terza rivoluzione industriale’, in grado di creare nuove opportunità commerciali e occupazionali nei prossimi decenni, permettendo al tempo stesso all’Italia di adattarsi a un ambiente che risente del riscaldamento climatico. Il tutto per fornire speranza e opportunità alle generazioni future. Dobbiamo capire che non c’è più tempo, e tutti gli schieramenti politici italiani, le Regioni, la comunità degli affari, le università e la società civile hanno bisogno di ritrovarsi insieme e sviluppare una roadmap comune per il futuro”.