La Sardegna brucia ancora. Dopo un sabato notte di fuoco, anche ieri è proseguito il lavoro dei vigili del fuoco con squadre a terra e quattro Canadair. Le maggiori criticità nel nuorese e in provincia di Cagliari. Un vasto incendio di vegetazione ha colpito Monte Longu di Posada (Nuoro): evacuate precauzionalmente diverse abitazioni e strutture minacciate dalle fiamme che sono alimentate dal forte vento. Sono 53 i vigili del fuoco in azione. Squadre all’opera anche nel cagliaritano, a Quartu Sant’Elena: un camping minacciato dalle fiamme è stato evacuato, anche per le numerose esplosioni causate probabilmente da bombole di gas. A fuoco anche il canneto dello stagno di Molentargius.
Intanto già ieri Il presidente della Regione, Christian Solinas, che segue in costante contatto con la sala operativa della Protezione Civile Regionale l’evolversi delle operazioni antincendio nei vari territori interessati dal fronte dei roghi, ha chiesto alla Protezione Civile Nazionale il potenziamento della flotta aerea antincendio. Ha inoltre inoltrato il preallarme per l’attivazione del meccanismo di protezione civile europea. Solinas esprime la propria “ferma condanna verso gli autori di questo nuovo scempio criminale consumato a danno del patrimonio ambientale sardo, e manifesta la propria vicinanza alle popolazioni colpite, agli amministratori, a tutti gli uomini e le donne che in queste ore drammatiche si stanno prodigando per fronteggiare l’emergenza”. Il presidente comunica inoltre di avere dato mandato al Corpo Forestale Regionale di intensificare le indagini su tutto il territorio per individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili.