(Photocredit: Città metropolitana di Torino)
Un fortissimo temporale in quota, poche ore di pioggia intensa e stazionaria e poi una colata di detriti nel bacino del rio Frejus che, d’improvviso, si è alzato di quasi un metro. E’ stata questa l’origine del dramma vissuto da Bardonecchia, in Val di Susa, domenica sera, quando poco dopo le 20 gli argini del rio Merdovine sono saltati, travolgendo il centro con un’ondata di fango. Tanta paura, tanti danni, ma fortunatamente nessuna vittima. In pochi minuti la città turistica è diventata grigia, come le pietre e il fango trasportati con violenza a valle. La macchina della protezione civile si è messa immediatamente in moto per soccorrere turisti e abitanti. Un centinaio le persone che hanno trascorso la notte fuori casa, ma distanza di 24 ore, sono solo tre quelli che non possono ancora fare rientro nelle loro abitazioni. Cinque dispersi che si trovavano in un camper travolto da acqua e fango sono stati localizzati e portati in salvo.
Complessa la situazione della viabilità, anche se nel corso della giornata è stato fatto il possibile per liberare le strade dai detriti. Mercoledì l’autostrada sarà percorribile in uscita, ma non sarà consentito l’ingresso a Bardonecchia. Lo stesso per la statale 335 ormai quasi completamente ripulita, ma ancora chiusa al traffico privato. Restano strettamente sorvegliati e monitorati i ponti della cittadina e, in caso di pioggia, saranno chiusi al traffico veicolare e pedonale come anche le strade attigue ai corsi d’acqua. I tecnici di Smat sono al lavoro per ripristinare il prima possibile anche l’acqua potabile.
“Sono state ore difficili – dice la sindaca della cittadina Chiara Rossetti – ma con tutto il nostro impegno faremo sì che questa bellissima estate a Bardonecchia continui. Siamo gente di montagna pronti ad affrontare le difficoltà e a non abbassare la testa”.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato la richiesta di stato di emergenza, destinata alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al ministro per la Protezione civile Nello Musumeci e al capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio. Come spiega il governatore “dai sopralluoghi di oggi emergono ingenti danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici, in particolare alla caserma della Polizia di Stato resa completamente inagibile, su edifici privati e veicoli”. Il Comune ha attivato un numero verde al quale segnalare eventuali danni subiti.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ringrazia “quanti si sono mobilitati fin da subito nelle operazioni di ricerca e soccorso. A nome mio e del Governo esprimo la massima vicinanza ai cittadini, al Presidente della Regione Piemonte e al Sindaco”. “Faremo tutto ciò che è necessario – assicura – per dare il massimo aiuto e supporto”.
Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ricorda che si tratta di “un territorio con elevata pericolosità” e conferma che “nell’area erano già stati finanziati interventi di consolidamento e monitoraggio”. “Inutile assicurare – dice invece il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci – che il governo nazionale, per quanto di sua competenza, farà la propria parte per rimuovere le cause strutturali che hanno determinato la calamità”.