Via libera al Consiglio Ue al nuovo regolamento sull’Euro 7

Rinviati di due anni i tempi di adozione della nuova normativa, eliminati i vincoli più restrittivi

auto e furgoni

Via libera dal Consiglio Competitività europeo al nuovo regolamento Euro 7. La presidenza di turno spagnola ha presentato il testo di compromesso sulla proposta di regolamento sugli standard Euro 7 che ha sbloccato l’accordo politico. Con l’avallo anche dell’Italia. “Il ‘fronte della responsabilità’ sul regolamento Euro 7 è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia. Prevale finalmente la ragione sulla ideologia“, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il nuovo testo rispecchia infatti nella sostanza le richiesta del ‘fronte della responsabilità’ coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica. Soddisfatto anche il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che parla di “successo dell’Italia in Europa” con proposte che “conciliano tutela dell’ambiente e salvaguardia delle produzioni europee senza regali a Paesi leader dell’elettrico come la Cina“.

In particolare, nella nuova proposta vengono rinviati di circa due anni i tempi di adozione della nuova normativa, garantendo più tempo alle aziende nella riconversione verso la transizione green sia per i veicoli leggeri sia pesanti. Vengono inoltre eliminati nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture. Vengono così ridotti in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche, che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori. Sarà così possibile indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico. Il nuovo regolamento, su sollecitazione italiana, permette di salvaguardare la filiera automotive dei produttori di piccoli volumi, l’alta gamma tipica della produzione italiana come Ferrari, Lamborghini, Maserati, simboli del Made in Italy che producono circa 50mila autovetture l’anno. Per la categoria, il nuovo testo prevede infatti che per rientrare nella categoria dei piccoli volumi debba essere calcolata solo la produzione su scala europea e non quella sul piano globale.

Vengono tutelati anche i produttori di veicoli commerciali, come Iveco e Cnh, per i quali restano i vincoli previsti dal regolamento Euro 6. Previsione importante anche per l’indotto italiano, che partecipa alla produzione di oltre 320mila veicoli commerciali l’anno. “Su questa linea vincente, abbiamo sollecitato ulteriori ragionevoli e pragmatiche modifiche al regolamento, che l’Italia intende raggiungere in sede di trilogo che dovrebbe concludersi in questo semestre e per cui facciamo appello alle delegazioni italiane nel Parlamento europeo affinché facciano fronte comune a tutela degli interessi nazionali” ha proseguito Urso. “Siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. È finita la stagione della follia ideologica, ora prevale il buon senso della ragione” ha concluso il responsabile del Mimit.