La tempesta Ciaran fa paura in Italia e nel resto d’Europa. A essere più esposte sono le regioni del Nord della penisola e del Nord del continente.
Non sono solo le piogge a preoccupare, ma anche il vento, con raffiche di burrasca di Libeccio e Scirocco che in alcuni punti superano i 90 chilometri orari, abbattendosi con violenza sulle coste tirreniche e su quelle dell’alto Adriatico. Liguria, Lombardia, medio alto Veneto e Friuli Venezia Giulia le Regioni più colpite dai nubifragi.
L’Italia è “un vascello in balìa degli eventi meteo”, denuncia l‘Anbi, in cui “solo la buona sorte ha impedito nei giorni scorsi di trasformarsi in disastri annunciati, limitando i pur sempre grandi disagi degli allagamenti“. L’Associazione precisa comunque che “resta alta la preoccupazione per quanto potrà registrarsi nelle prossime ore”. A testimoniare le emergenze sfiorate sono i dati del report settimanale dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche: le perturbazioni si sono concentrate soprattutto sulle aree montane dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Liguria per poi spostarsi a Nord, coinvolgendo la Lombardia ed il Triveneto, dove le cumulate di pioggia hanno superato i 100 millimetri in una manciata di ore, facendo alzare il livello dei corsi d’acqua ben oltre la soglia di guardia.
E’ allarme nelle campagne, avverte Coldiretti, dove le coltivazioni ingannate dall’autunno caldo sono più sensibili al maltempo e al brusco abbassamento delle temperature. Il freddo arriva infatti in un 2023 che si posiziona nel nostro Paese al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1800 con una temperatura superiore di 0,82 gradi la media storica da quando sono iniziate le rilevazioni nel 1800, con l’anomalia climatica che è stata di +1,02 gradi al Nord.
In Trentino Alto Adige, interessato da piogge intense, si sono verificati diversi fenomeni di colate, smottamenti, crolli di roccia, seguiti dai vari Servizi tecnici della Provincia che hanno effettuato sopralluoghi sul posto e disposto gli interventi. Sono sotto attenzione i possibili effetti delle piogge sui terreni già saturi. Costantemente monitorati anche fiumi, corsi d’acque e dighe.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, riunisce l’Unità di Crisi a Marghera. II Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale comunica che, per criticità idrogeologica, è stata dichiarata la fase operativa di ‘Allarme’ (Rossa) fino a mezzanotte del 4 novembre nei bacini idrografici Vene-A Alto Piave (BL), Vene H Piave Pedemontano (BL – TV), Vene B Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone (VI – BL – TV–VR), Vene-C Adige-Garda e Monti Lessini (VR). Per la stessa criticità e negli stessi orari e stata dichiarata la fase operativa di ‘Preallarme’ (Arancione) nei restanti bacini. Contemporaneamente, per criticità idraulica, è stata dichiarata la fase operativa di “Preallarme” (Arancione) in tutti i bacini della regione. Chiuse le scuole per la giornata di domani nei Comuni in Zona Rossa, ovvero tutta la Provincia di Belluno e le aree interessate delle province di Treviso, Vicenza e Verona.
In Liguria Giovanni Toti ricorda che nelle ultime tre settimane “sono caduti più di 500 mm di pioggia il territorio ha tenuto bene“. Sono stati segnalati innalzamenti significativi del Vara a Nasceto, nello Spezzino, dove è stato superato il livello di guardia e si è prossimi al superamento della soglia di esondazione, con possibili criticità attese nelle zone limitrofe alla stazione di monitoraggio. Innalzamento significativo osservato anche più a valle nell’idrometro di Brugnato e il superamento della soglia di guardia anche per l’Aveto a Cabanne. Sui rilievi venti meridionali d’intensità media di tempesta, localmente di uragano con raffiche oltre 150 km/h.
Sulla Toscana Nord-Ovest è rischio idraulico e idrogelogico fino a domani. Allerta arancione anche per mareggiate su costa centrale e Arcipelago e per vento forte su costa, Alto Mugello e Valle del Reno. Allerta gialla per temporali, rischio idrogeologico, vento forte e mareggiate sul resto della regione nella giornata di domani, venerdì 3. Forti piogge e raffiche di vento anche sull’Argentario, dove sono stati superati i 100 km/h e a Viareggio con venti a 83km/h. “Sotto osservazione i fiumi, sul Magra rapido aumento, poco sopra la seconda soglia a Villafranca, con previsione di ulteriore aumento visto le piogge in corso e prossime, picco di piena previsto in serata. Il livello del Serchio è vicino alla prima soglia, picco di piena previsto nella notte a Lucca. In rapido aumento anche il fiume Versilia viste le forti piogge cadute nel bacino a monte“, comunica su Telegram il governatore Eugenio Giani.
Sulle aree appenniniche del settore occidentale precipitazioni intense e persistenti, anche a carattere temporalesco, hanno coinvolto anche le zone montane del settore centro-orientale e le aree di pianura dell’Emilia Romagna. Confermata l’allerta arancione anche per domani, per le piene dei corsi d’acqua, frane e vento, a seconda della zona. Allerta gialla per la costa ferrarese e romagnola, per la bassa collina e la pianura romagnola.
Anche a Napoli chiuse le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado e i cimiteri, anche privati. Lo ha deciso il sindaco, Gaetano Manfredi, con un’ordinanza che segue l’avviso di allerta per previste condizioni meteorologiche avverse diramato dalla sala operativa regionale unificata (Sory) della Protezione Civile della Regione Campania per il rischio meteo.
Nel resto d’Europa, il più grande terminal di importazione di carbone del continente – il terminal Emo nel porto di Rotterdam – ha sospeso le operazioni. “Il terminal è chiuso e non siamo in grado di scaricare o ricaricare“, ha sottolineato a Montel la fonte del terminal. Questo per i forti venti provenienti da Ciaran, che hanno colpito la zona nordoccidentale la notte scorsa, con velocità del vento di oltre 200 km/h registrate in alcune parti della regione. Le previsioni marittime del Met Office del Regno Unito mostravano “bufere da forti a violente tempeste” al largo delle coste olandesi, ricorda Montel.
In Francia è allerta rossa in Côtes-d’Armor e Manche, mentre il Finistère è tornato arancione. In totale, 24 dipartimenti sono in vigilanza arancione. “I venti più violenti riguardano ormai la Côtes-d’Armor e il Canale della Manica“, precisa Météo-France, che parla di numerosi record di vento battuti durante la notte in Bretagna. Circa 1,2 milioni di case sono rimaste senza elettricità nel nord della Francia, di cui 780.000 in Bretagna, dopo il passaggio della tempesta Ciaran, con raffiche di vento registrate a più di 170 km/h. Lo ha annunciato il gestore della rete Enedis, spiegando che la tempesta Ciaran “ha causato gravi danni alla rete pubblica di distribuzione elettrica nel nord-ovest del paese“.