“Il cambiamento climatico è una realtà da affrontare, ma lo è altrettanto la fragilità del nostro territorio”. Parola di Fabrizio Curcio, capo della protezione civile, che in un’intervista alla Stampa spiega che i negazionisti “sbagliano” e che dobbiamo fare i conti “sul piano della prevenzione sia da un punto di vista tecnico, sia culturale”. “Occorre una campagna di sensibilizzazione che parta già dalle scuole per progredire anche ad altri livelli, tipo un’informazione in televisione che educhi il cittadino ad assumere comportamenti non a rischio”, aggiunge Curcio, secondo cui però dal punto di vista tecnico “occorrono attività come la cura degli alvei, l’analisi dei confluvi per evitare i cosiddetti ‘fiumi tombati’ dove l’acqua trasborda fuori dal regolare corso. Non si deve neppure trascurare l’aspetto del reticolo idrogeologico: dove scorre un fiume e con quale portata? Come si rapporta con le abitazioni? Bisogna conoscere bene il territorio e procedere con la realizzazione di vasche di estensione e la ridefinizione dei corsi d’acqua”.