Acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0; spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde e acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili a esclusione delle biomasse. Sono i tre pilastri su cui si fonda il decreto legge del ministero delle Imprese e del Made in Italy che contiene le coordinate del Piano 5.0 del Governo Meloni. “Il Piano 5.0 è l’evoluzione del Piano transizione 4.0 che ha permesso alle imprese manufatturiere di usufruire di diverse agevolazioni. La revisione del Pnrr ha destinato 14 miliardi alle imprese – sottolinea Luigi Pagliuca, presidente della Cnpr – 2,8 miliardi per le imprese agricole per l’efficientamento energetico e circa 2 miliardi per le imprese che realizzeranno la connettività”. “I tre nuovi crediti d’imposta agevolano l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali 4.0 per 3,78 miliardi di euro, l’acquisto di beni necessari per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili ad esclusione delle biomasse per 1,8 miliardi di euro – prosegue Pagliuca – e le spese per la formazione del personale in competenze per la transizione verde per 630 milioni di euro”.
Le attività che beneficeranno dell’agevolazione dovranno poi produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica e di risparmio di energia. Gli investimenti in beni 4.0, dovranno conseguire un risparmio energetico pari ad almeno il 5%; le attività non legate a specifici processi target, dovranno conseguire un risparmio energetico pari ad almeno il 3%.