Smog, Pichetto: Non chiediamo sconti a Ue, ma nostro territorio è più vulnerabile

“In un quadro di oggettiva difficoltà” per la qualità dell’aria “le azioni che vengono messe in campo stanno ottenendo risultati positivi e occorre, quindi, perseverare in quelle che sono le azioni intraprese” anche “a fronte delle procedure di infrazioni aperte in passato dall’Unione europea nei confronti dell’Italia. C’è l’esigenza di adottare e adattare il nostro Paese, quindi di prendere misure sulle varie realtà territoriali. Non chiediamo sconti all’Europa , ma pretendiamo, in questo e in altri campi, che si tenga conto di quella che è la realtà del nostro Paese, che ci rende molto più vulnerabili di altre realtà”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in un videomessaggio in occasione della presentazione del Rapporto qualità dell’aria – Edizione 2023 di Snpa in corso a Torino.



Pochi giorni fa ka commissione europea, infatti, ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato rispetto degli obblighi sulla qualità dell’aria, evidenziando l’inosservanza della sentenza della Corte di giustizia Ue emessa nel 2020. Bruxelles ha segnalato troppi sforamenti di Pm10, le polveri sottili rappresentate da ossidi di zolfo e di azoto, ammoniaca e composti organici volatili. La Corte di giustizia ha riconosciuto l’Italia colpevole nel 2020, con tanto di sentenza i cui dispositivi non sono mai stati rispettati. La Commissione ritiene di aver concesso tempo sufficiente al Paese per mettersi in regola, senza risultati convincenti. Ora il governo ha due mesi di tempo per convincere a non procedere oltre.