“La mancata manutenzione di dighe e invasi nell’ultimo mezzo secolo e il conseguente accumulo di detriti ha causato una diminuzione della capacità di quasi il 30%: 3 miliardi di metri cubi in meno su 13 miliardi complessivi. Il problema è che soltanto per rimuoverne 58 milioni, secondo le stime, servirebbero 500 milioni di euro”. Nella Giornata mondiale dell’acqua, il commissario straordinario all’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, fa il punto dopo la cabina di regia di martedì scorso. Le ultime nevicate hanno scongiurato il rischio siccità, però la situazione va tenuta sotto controllo. Come passi urgenti, Dell’Acqua indica “dal punto di vista operativo risparmi d’acqua, riduzione delle perdite e corretta manutenzione degli invasi e ricariche acquifere. In seconda battuta, nuove opere. Tenendo presente, però, che l’approvvigionamento idrico primario, inteso come l’insieme delle infrastrutture idriche a monte dei diversi settori di impiego dell’acqua – civile, irriguo, industriale – necessita di una nuova governance per superare la frammentazione e le lacune nella pianificazione, che hanno riflessi negativi anche sull’attenzione alla tutela della risorsa”, dice a Il Sole 24 Ore. “Nell’ambito della mia prima proposta alla cabina di regia, messa a punto con le sette Autorità di bacino distrettuali, invito a prendere a modello il sistema idrico integrato, dove la governance regolatoria basata su Ato, gestore unico che tariffa e Arera che controlla sta mostrando i suoi frutti. In sei anni il calo delle perdite è stato del 6% in termini assoluti, ma è arrivato anche al 15% se rapportato alla lunghezza delle condutture”, spiega ancora.
Dell’Acqua detta poi la tabella degli interventi: “Come reso noto dal vicepremier Matteo Salvini, che presiede la cabina di regia, le Regioni hanno presentato 562 proposte da 13,5 miliardi per il piano nazionale di interventi strutturali e per la sicurezza del settore idrico. Ma la volontà è quella di varare entro giugno un piano straordinario per gli interventi più urgenti. Molte opere sono comunque già in corso. Grazie al Pnrr e ai fondi strutturali, i consorzi di bonifica hanno già in essere investimenti per 2,4 miliardi che porteranno entro il 2025 a un risparmio di un miliardo di metri cubi d’acqua per gli usi agricoli, di cui 800 milioni solo di riduzioni di perdite. Per le dighe sono in corso almeno trenta interventi, tra potenziamenti e manutenzioni. Acque del Sud, ad esempio, ha lavori da 6 milioni per la diga di Monte Cotugno”.