“Il contrasto al lavoro sommerso è una nostra priorità, come dimostrano i circa 60.000 lavoratori in nero o irregolari scoperti dall’inizio dello scorso anno. E al cosiddetto caporalato dedichiamo una costante attenzione, per le evidenti connotazioni di pericolosità economico-finanziaria, oltre che sociale”. Così il generale Andrea De Gennaro, comandante della Guardia di finanza. “Nello stesso arco di tempo abbiamo individuato circa 200 persone, tra denunciate e arrestate, ritenute responsabili di sfruttamento, rilevando in svariati casi una stretta connessione tra il caporalato e altri fenomeni di illegalità; ad esempio illecite somministrazioni di manodopera mascherate da appalti di servizio”, aggiunge nell’intervista a Il Corriere della Sera. E ancora: “Contrastare questa situazione significa non solo tutelare i lavoratori, che sono le vittime principali, ma pure garantire la leale concorrenza tra operatori economici, impedendo una corsa al ribasso giocata sulla pelle dei più deboli”.