Mattarella: “Pace grida sua urgenza, sconfortante fondi difesa 8 volte più di Cop29 su clima”
Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica poggia le basi sulle parole chiave "rispetto" e "speranza": "Alluvioni frequenti, prevenirle con lungimiranza rimuovendo le condizioni che provocano sciagure"
Il decimo messaggio di fine anno di Sergio Mattarella poggia le basi su due parole chiave: “rispetto” e “speranza”. Le stesse scelte dall’Enciclopedia Treccani nel 2024. Il presidente della Repubblica, nei quasi 17 minuti di discorso, pronunciato in piedi, nella nella Sala del Lucernario della Palazzina progettata nel 1.700 dall’architetto fiorentino, Ferdinando Fuga, riprende diversi punti già toccati nelle ultime settimane, ma anche quelli di stretta attualità.
Il tema della pace è centrale, non a caso il capo dello Stato ne parla nelle primissime battute sottolineando che “stiamo vivendo come ogni fine anno ore di attesa per un tempo nuovo che viene e che speriamo migliore”. Le guerre e l’instabilità geopolitica, infatti, rendono ancora più necessaria la ricerca della “serenità rinsaldando i nostri rapporti. Nelle nostre comunità, nelle famiglie, nelle amicizie”, tanto più “in quanto viviamo momenti difficili”. Mattarella ricorda che “nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata”, così come nelle stesse ore “feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo”. Ma il pensiero va anche agli “innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi” che “vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane”. Forme di barbarie – così le definisce – che “non risparmiano neppure le festività più sentite. Eppure mai come adesso la pace grida la sua urgenza”, annota.
Del resto, la pace è indicata nella Costituzione “come obiettivo irrinunziabile” ed è stata sempre perseguita dall’Italia, “anche con l’importante momento quest’anno della Presidenza del G7”.
Il presidente della Repubblica cita il caso della giornalista italiana, Cecilia Sala, detenuta in Iran, richiamando “ancora una volta il valore della libera informazione”, con i tanti giornalisti che “rischiano la vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove”.
Conflitti che appartengono alla realtà che viviamo, la stessa che “ci presenta contraddizioni che generano smarrimento, sgomento, talvolta senso di impotenza”, dice ancora Mattarella. Mettendo in luce un aspetto: “A livello globale aumenta in modo esponenziale la ricchezza di pochissimi mentre si espande la povertà di tanti” e “la crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari – sottolinea il capo dello Stato -. Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione”.
Mattarella definisce “incoraggianti” i dati sull’occupazione, sebbene “resistono aree di precarietà, salari bassi, lavoratori in cassa integrazione”; quelli su export e turismo, facendo presente, però, che questi stridono con il fenomeno dei giovani che vanno a lavorare all’estero. Richiama, poi, sulle diseguaglianza di servizi tra Nord e Sud: “Colmare queste distanze, assicurare una effettiva pienezza di diritti è il nostro compito”, afferma.
Non manca un passaggio sui cambiamenti climatici, tema su cui molto spesso interviene il capo dello Stato. “Le alluvioni non possono più essere considerate fatti straordinari – avverte -. Sono frequenti e vanno quindi prevenute con lungimiranza, rimuovendo le condizioni che provocano sciagure”.
Altro argomento molto sentito da Mattarella è quello delle morti sul lavoro, che rientrano nel “rispetto della vita”. Riporta alla mente la tragedia di Calenzano, dove hanno perso la vita 5 persone: “Non possono più bastare parole di sdegno: occorre agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali tutti si possono e si devono prevenire”.
Nel suo messaggio il presidente della Repubblica parla dell’odioso fenomeno dei femminicidi, ricordando “l’inaccettabile sorte di Giulia Cecchettin e, come lei, di tante altre donne uccise dalla barbarie di uomini che non rispettano la libertà e la dignità femminile”. Ma dà spazio pure a quegli esempi di vita che hanno saputo “trasformare il dolore causato da un evento della vita in una missione per gli altri”, come quello Sammy Basso, che “insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà“.
Mattarella chiede di rifuggire da “egoismo, rassegnazione o indifferenza” e rinnova i valori del patriottismo: “Quello dei medici dei pronto soccorso, dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani, di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie”.
Ci sono anche sicurezza, le condizioni dei detenuti nelle carceri e lo sport nelle parole del capo dello Stato. Che invita alla speranza, osservando che “non può tradursi soltanto in attesa inoperosa. La speranza siamo noi. Il nostro impegno. La nostra libertà. Le nostre scelte”.
L’augurio agli italiani di buon 2025 arriva con il pensiero ai prossimi mesi, in cui saranno celebrati gli 80 anni dalla Liberazione. Un ricordo che deve fare da monito per il futuro, per ricomporre “l’ampia partecipazione dei cittadini al voto“. “Una ricorrenza importante“, conclude Mattarella, che “reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia”.