
Un enorme incendio in una vicina centrale elettrica ha scatenato quello che gli addetti ai lavori già hanno chiamato “un incubo per l’aviazione civile”: la chiusura per quasi tutta la giornata di venerdì 21 marzo dell’aeroporto londinese di Heathrow, il più grande d’Europa e il quinto del mondo per passeggeri. La causa? Un rogo che si è scatenato la scorsa notte nella centrale elettrica di Hayes, alla periferia occidentale della capitale britannica. La chiusura dello scalo fino alla serata, in cui sono ripresi i primi voli, ha scatenato il caos nei trasporti di tutto il mondo, e non solo nei cieli inglesi.
“Ci auguriamo di poter riprendere le operazioni a pieno regime domani”, ha affermato un portavoce, aggiungendo che i primi voli di questa sera saranno “voli di rimpatrio” per “i passeggeri che sono stati dirottati verso altri aeroporti europei”. Anche la British Airways ha annunciato in una nota di aver ricevuto l’autorizzazione a operare otto voli a lungo raggio a partire dalle 20 di questa sera, tra cui quelli diretti a Singapore e in Sudafrica.
Heathrow, uno degli aeroporti più trafficati al mondo, che serve 80 paesi, è rimasto chiuso dopo un’interruzione di corrente causata da un incendio scoppiato nella notte tra giovedì e venerdì presso la stazione di trasformazione di Hayes, un sobborgo nella zona ovest di Londra che serve l’aeroporto. Le cause dello spaventoso incendio, che ha lasciato altre 16mila abitazioni senza luce, non sono ancora chiare. I vigili del fuoco di Londra sono riusciti a spegnere le fiamme dopo diverse ore.
Oggi sarebbero dovuti atterrare o decollare circa 1.350 aerei, con una capienza di circa 290mila passeggeri, e la chiusura ha innescato una reazione a catena nel traffico aereo mondiale, con molti voli cancellati o dirottati. L’unità antiterrorismo della polizia di Londra è stata coinvolta per indagare sull’incidente, data la sua ubicazione e il suo “impatto sulle infrastrutture nazionali critiche”. Ma ha affermato di non aver visto alcun segno di un atto intenzionale in queste prime fasi dell’inchiesta. I disagi sono stati evidenti sin dalle prime ore del mattino. Diversi voli intercontinentali appena partiti con destinazione Heathrow sono tornati alla base, molti altri già in arrivo sono stati dirottati in altri aeroporti della capitale come Gatwick e Stansted, ma hanno questi capacità decisamente ridotta rispetto al massimo scalo londinese. Oppure, sono stati costretti ad atterrare addirittura in altri Paesi, come Irlanda, Francia o Germania. Tutti le altre centinaia di voli saranno molto probabilmente cancellati, causando notevoli disagi per almeno 250mila passeggeri in tutto il mondo.
Nel primo pomeriggio, il gestore della rete elettrica National Grid ha annunciato di aver implementato una “soluzione provvisoria” per ripristinare “la capacità di alimentare le aree dell’aeroporto di Heathrow collegate” all’infrastruttura danneggiata. Dal canto suo, l’ente gestore dell’aeroporto, Heathrow Airport Holdings, ha segnalato una “significativa interruzione di corrente” nella notte tra giovedì e venerdì e ha annunciato la chiusura dell’aeroporto “fino a mezzanotte”. Il gruppo ha affermato che si aspetta “gravi disagi” al traffico anche nei prossimi giorni.
L’aeroporto è dotato di diverse fonti di energia elettrica per la sua alimentazione, nonché di generatori di emergenza. Ma, secondo il gestore, questi sistemi non sono progettati per garantire il pieno funzionamento dell’infrastruttura. Questo incidente dimostra quanto “Heathrow sia estremamente vulnerabile e dobbiamo quindi imparare da esso”, ha sottolineato il Segretario all’Energia Ed Miliband. “Ci si chiede come sia potuto accadere questo incidente e quali misure debbano essere adottate per impedire che i disordini diffusi a cui abbiamo assistito si ripetano”, ha affermato un portavoce del Primo Ministro Keir Starmer. “Come è possibile che un’infrastruttura strategica (…) dipenda totalmente da un’unica fonte di energia elettrica, senza alternative? Se così fosse, come sembra, si tratterebbe di un chiaro fallimento organizzativo da parte dell’aeroporto“, ha denunciato su X il direttore generale dell’International Air Transport Association (IATA), Willie Walsh, ex capo della compagnia aerea British Airways.
Il costo della chiusura di Heathrow per l’aeroporto e le compagnie aeree “supererà sicuramente i 50 milioni di sterline (59 milioni di euro)”, secondo le stime del consulente aeronautico Philip Butterworth-Hayes. L’aeroporto di Gatwick, a sud di Londra, ha accettato voli dirottati, creando ulteriori difficoltà per chi effettua coincidenze. Costruito nel 1946, Heathrow è il più grande dei cinque aeroporti che servono la capitale britannica. A gennaio ha ricevuto il via libera del governo per costruire una terza pista entro il 2035.