Il 16% degli italiani, cioè poco meno di 7 milioni, ha rinunciato allo standard di consumo accettabile per quanto riguarda i generi alimentare. Cioè, in sostanza, hanno smesso di acquistare prodotti di qualità. La colpa è dell’inflazione che ha rincarato di oltre il 21% il costo dei beni alimentari e che non promette di arrestarsi prima dei prossimi due anni. E’ quanto emerge dal rapporto Coop 2023, presentato questa mattina. Dall’indagine emerge che il 76% degli italiani (32,7 milioni) ha messo in campo strategie per far fronte all’aumento dei prezzi di cibi e bevande e soltanto l’8% (3,5 milioni) non ha mutato le proprie abitudini di acquisto.
Tra chi ha cambiato le proprie consuetudini, il 42% ha smesso o ha diminuito l’acquisto di prodotti sostenibili, il 43% di quelli biologici. Il 53% ha smesso di comprare beni alimentari di grandi marchi industriali e il 60% ha scelto il low cost. Il 90% ha messo in piedi strategie per evitare gli sprechi.