In uno scenario di base, “L’inflazione al consumo si collocherebbe al 6,2 per cento nella media di quest’anno, sospinta dagli effetti del forte rincaro dei beni energetici e delle strozzature all’offerta; scenderebbe al 2,7 per cento nel 2023 e al 2,0 per cento nel 2024”. Lo prevede la Banca d’Italia, nell’esercizio coordinato dell’Eurosistema delle banche centrali, con cui ha contribuito alle previsioni economiche della Bce pubblicate ieri.
In uno scenario avverso, caratterizzato da un arresto delle forniture a partire dal trimestre estivo, solo parzialmente compensato per il nostro paese mediante altre fonti, “l’inflazione al consumo subirebbe un netto aumento nel 2022, avvicinandosi all’8,0 per cento, e rimarrebbe elevata anche nel 2023, al 5,5 per cento, per scendere decisamente solo nel 2024”.