“Non possiamo ancora basare i nostri discorsi sulle statistiche. È ancora troppo presto, l’estate è appena iniziata .Un consuntivo potremo farlo a settembre. Possiamo solo guardare mese per mese. A giugno molti pensano che ha fatto fresco. Invece è stato tra i più caldi in 220 anni, sempre dati Cnr. Solo che è stato molto nuvoloso e nessuno si è accorto di questo caldo”. Lo dice Luca Mercalli, metereologo, in una intervista a La Stampa. Mercalli sostiene che queste ondate di calore siano figlie del climate change: “È il sintomo per eccellenza. Con il riscaldamento globale il primo sintomo è l’ondata di calore. Non solo in Italia. In tutto il mondo. In Cina hanno superato i 50 gradi. Pensi agli incendi in Canada, che non c’erano mai stati di quelle dimensioni. Poi abbiamo gli oceani, che non sono mai stati così caldi. Soprattutto l’Atlantico, che è ai suoi massimi storici: 4,6 millimetri all’anno è la media mondiale della crescita degli oceani”. Tutto ciò comporta che “il pianeta sta dando i numeri. Con conseguenze gravissime per l’agricoltura, l’energia, la salute, le migrazioni”. E “la vita cambierà completamente. Pensi ai vigneti del Piemonte: non ci saranno più, coltiveremo datteri”.