“La canicola che da giorni soffoca l’Europa centro-meridionale è straordinaria per intensità e durata, ma anche per la sua precocità rispetto alle settimane centrali dell’estate. Nel settore più occidentale del continente, in oltre un secolo di misure e in un giorno di giugno mai aveva fatto caldo come nello scorso weekend, con temperature fino a 46,6 °C in Portogallo e 46,0 °C in Spagna, nuovi record nazionali per questo mese in entrambi i Paesi”. Lo scrive il metereologo Daniele Cat berro in un suo intervento sulla Stampa. “I primi dati dicono inoltre che in Italia, Francia e Svizzera giugno 2025 nel suo insieme si è collocato secondo tra i più caldi a scala secolare appena sotto il caso record del giugno 2003, mentre è risultato il più caldo di tutti in Spagna e Inghilterra”, si legge ancora.
Cat Berro sostiene che “ondate di calore come questa, incentivate dal riscaldamento globale antropogenico, sono deleterie per l’ambiente e la salute umana: predispongono marcate perdite di massa dei ghiacciai, accentuano l’evapotraspirazione da suoli e vegetazione accelerando l’innesco di siccità e facilitando la propagazione di incendi forestali, ed espongono la popolazione a sovramortalità (nelle estati eccezionalmente calde del 2003 e del 2022 si stimarono rispettivamente circa 70 mila e 60 mila vittime in Europa). Inoltre l’eccesso di energia e vapore acqueo trasferiti all’atmosfera da un mare surriscaldato, nonché la maggiore propensione dell’aria calda stessa a contenere più vapore, rendono più probabili, frequenti e intensi gli estremi di precipitazione”. E infine: “Che fare? Anzitutto, pianificare strategie di adattamento per ridurre gli impatti degli eventi estremi (ondate di caldo, tempeste, nubifragi) sul territorio, la società e l’economia, ma al tempo stesso ridurre il più possibile le emissioni-serra per scongiurare gli scenari peggiori di estremizzazione del clima, ai quali non ci sarebbe possibilità di adattamento. Sembra però che le priorità nell’agenda politica siano ben altre”.