Nei piani del leader cinese Xi Jinping l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai deve diventare un “meccanismo per una cooperazione pratica a tutti gli effetti”. Lo dice il politologo Ian Bremmer in una intervista a Il Corriere della Sera. “Penso che tutta una serie di Paesi prenderanno in considerazione le alternative per via della mancanza di prevedibilità degli Stati Uniti e della mancanza di leadership continuativa sulla sicurezza, il commercio e la diplomazia”, aggiunge. Con una puntualizzazione: “L’India e la Cina hanno in realtà posizioni politicamente opposte su molte questioni e in molti Paesi della regione: lottano per l’influenza in posti come Sri Lanka e le Maldive e ovviamente in Pakistan con cui Pechino ha un forte rapporto e l’India una forte rivalità. Queste cose non cambieranno. Ma penso che l’India capisca che, dati gli improvvisi problemi commerciali con gli Usa e con un presidente con cui credevano di avere rapporti migliori e di cui adesso non si possono fidare, è saggio migliorare i rapporti con il principale e più potente avversario, la Cina”. Per Xi il summit è una via per affermarsi e ‘gioca’ per Vladimir Putin: “Lo aiuta a mandare all’Occidente e alla Nato il messaggio che non importa quanto puniscono i russi, perché la maggior parte dei Paesi del mondo è tuttora a proprio agio nel fare affari con loro e incontrare Putin. E quindi la Russia dalla prospettiva del G7 è un paria, un Paese guidato da un criminale di guerra, ma al resto del mondo non importa granché. Ovviamente il fatto che anche Trump sia stato pronto a incontrare Putin direttamente ha molto preoccupato gli europei, ma gli europei stanno facendo molto di più e questo significa che hanno avuto informazioni migliori in anticipo sull’incontro con Putin e un miglior coordinamento anche a posteriori. Quindi forse questo è meno un problema sul fronte ucraino, ma globalmente l’abilità degli Stati Uniti e degli europei di isolare la Russia è fallita in partenza. Ed è questo, credo, il significato dell’attuale incontro dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai: Putin è un membro in piena regola, è benvenuto là quanto lo è la Francia nella Nato. È un messaggio forte”, sottolinea.